ATTENZIONE: la specie di recensione che state per leggere contiene spoiler non solo sul film in questione, ma anche molto probabilmente sugli altri capitoli di tutto il franchise. Quindi, visto che abbiamo messo in chiaro la cosa, buona lettura ^^
1994: il film “Jurassic Park” è uscito nella sale cinematografiche da più di un anno (ed il mio primo film al cinema risale al 1996) ma finalmente riesco a vederlo, anche se non ricordo se su un canale televisivo o tramite un cd/dvd. Ed è amore a prima vista: la storia è avvincente (addirittura con tinte horror), i personaggi sono tutti utili ed importanti nello svolgimento degli eventi… e poi ci sono i dinosauri. Una delle mie passioni da piccoli, sullo schermo si ergono immensi, possenti, meravigliosi. La scena di loro che vedono per la prima volta il brachiosauro è ancora una delle mie scene preferite. Come loro anche io rimango abbagliato dall’idea di un essere tanto antico e tanto immenso eppure così reale. E gli stessi dinosauri sembrano così reali ai miei occhi, in un misto di CGI e di animatronic. Certo, non era un film esente da difetti (due su tutti: quelli non sono velociraptor e la straordinaria capacità di una ragazzina con il pallino dell’informatica di maneggiare computer come i migliori tecnici disponibili sul mercato) ma intrattiene, istruisce, appassiona.
Il tempo passa e visto che il primo film ha avuto un successo strepitoso vedo anche i seguiti. Il secondo parte da una idea interessante (cosa farebbe un dinosauro nel mondo civilizzato?) ma è piuttosto scialbo, il terzo è un tentativo di tornare al primo episodio ma è totalmente dimenticabile (nonchè un pò troppo commedia).
Inizia quindi la seconda trilogia, quella che esordisce con “Jurassic World”. E questo film ammetto che mi piaciucchia ma per i motivi totalmente sbagliati. Lo considero ancora adesso il mio “Rocky IV” della preistoria. E’ così esagerato in alcuni tratti da essere paradossalmente divertente (lo scontro finale tra Indomitus vs Tirannosauro e “Velociraptor” è così tamarro da essere parecchio godibile, almeno per me, e non mi dimenticherò mai che una donna con tacchi a spillo può correre così veloce da non farsi mangiare da un T-Rex XD e per poco dimenticavo il fighissimo “mestiere” di domatore di Raptor. ) anche se in pratica è una specie di “What if…?” che conferma il motivo per il quale non poteva che fallire il primo Jurassic Park. “La vita trova sempre un modo per andare avanti”. Il secondo episodio della trilogia aveva secondo me due cose interessanti: 1) la mutazione dei dinosauri che ad una di loro (Blue) ha donato una empatia quasi umana, 2) si ha la capacità di ricreare specie morte da millenni e nessuno ha mai pensato di usare questa tecnologia per far rinascere un essere umano? Il problema, come sempre, è la storia in sè. Si regge a stento, c’è come sempre il “nuovo dinosauro speciale del film” e sostanzialmente quasi tutti prendono decisioni decisamente opinabili (Si ragazzina… sto parlando proprio di te U_U)
Arriviamo quindi (finalmente) a “Jurassic World – il Dominio”. Le premesse in realtà mi incuriosivano non poco: i dinosauri sono diventati presenza stabile sulla Terra e si sono diffusi per tutto il globo. Per qualche motivo mi immaginavo qualcosa di “post-apocalittico” modello “Cadillacs e Dinosauri”… ma mi sbagliavo. Perchè i dinosauri, in questo nuovo mondo, sono diventati degli “animali”. Grossi, potenti, pericolosi, ma pur sempre animali. La “meraviglia” è definitivamente scomparsa, tanto che i personaggi della storia ormai non fanno più una piega nel vederli. Ed in più c’è sia l’ennesima corporazione che vuole sfruttare i dinosauri per fare soldi (paradossalmente non usando nemmeno dei dinosauri ^^”) e c’è anche qui l’ingegneria genetica che ha creato nuovi mostri (ed io continuo a domandarmi perchè permettano ancora al genetista del primo Jurassic Park di avere un laboratorio, visto che ogni sua “creazione” porta con sè un sacco di morti). Ma forse l’errore più grande sono i protagonisti della storia. La chimica tra Owen e Claire mi è apparsa molto poco credibile, e la bambina in realtà è protagonista involontaria di una specie di retcon dell’episodio precedente, che quindi ha portato me a paerdere ogni interesse per lei. Come molti se non tutti, il rivedere insieme ai protagonisti “recenti” anche le vecchie glorie mi ha provocato un sottile piacere (niente è peggio dei ricordi XD) ma in questo film sono stati usati in maniera ridicola: dei 3 la dottoressa Sattler è forse l’unica che ha effettivamente qualcosa da dire, il dr Malcolm si trova in un determinato posto in pratica solo per fare andare avanti la trama e poi c’è il Dottor Grant. L’Indiana Jones dei dinosauri (così lo immaginavo nel primo Jurassic Park) è diventato una persona stanca, svogliata e che fa tutto quello che fa SOLO per avere l’opportunità di una vita amorosa con la dottoressa Sattler. E la cosa mi ha ferito tantissimo. Per non parlare del cattivo, il signor Dogson, lo Steve Jobs della mega società che lavora in campo genetico, capace di passare dal poco attento allo stupido finendo all’imbarazzante. Comunque il film ci prova davvero a farsi apprezzare, e devo dire che nelle due ore di visione non mi sono nemmeno annoiato ed hanno persino cercato di nuovo di mostrare un mortal kombat tra dinosauri (riuscito abbastanza maluccio). Il film termina con una morale ecologista, ovvero che la Natura trova sempre un equilibrio. Cosa abbastanza sbagliata, visto che è dimostrato che portare in una zona specie aliene significa molto spesso portare alla distruzione la specie preesistente.
In conclusione, cosa dire di “Jurassic World – il dominio”? E’ un film guardabile, pieno di scene d’azione e si vedono un sacco di dinosauri. Se a voi basta questo, dategli una opportunità. Ma personalmente credo sia un film senza più alcuna meraviglia e quindi lo dimenticherò senza troppi scrupoli. I dinosauri sono morti. E quelli che sono rimasti sono solo animali enormi sullo sfondo che cercano, senza realmente volerlo, di portare avanti un messaggio ecologista.
Alla prossima.