Archivio mensile:marzo 2013

Attimi di incredibile considerazione

C’è una cosa che non ho mai negato, dal punto di vista caratteriale: ho la tendenza a sottovalutarmi. Tutto quello che faccio, per quanti sforzi io faccia, non lo giudico mai abbastanza. Penso sempre che avrei potuto fare e dare di più. So che è un difetto, ma in parte mi è utile a non montarmi la testa.

Quando i miei amici/le mie amiche si confidavano con me, raccontandomi le loro preoccupazioni o i loro problemi, io mi limitavo semplicemente ad ascoltare e a fare qualche domanda, per capire meglio. Durante tutto ciò, le persone che si confidavano riuscivano da sole a chiarire il problema. La chiamavo “tattica dello specchio” e di conseguenza in realtà… si aiutavano da soli/sole. XD

Qualche giorno fa si stava organizzando qui nella Capitaneria dove lavoro delle prove semestrali con le armi da fuoco (siamo forze armate, dopo tutto). Si cominciano a compilare le liste delle persone che spareranno, e dovrebbero partecipare tutti i titolari di ispezione (categoria di cui faccio parte)… ma il mio congedo è imminente (Luglio) quindi inizialmente non vengo inserito. Anzi, inizialmente scopro che devo anche rimanere tutta la giornata in Sala Operativa perchè tutti gli addetti sono al poligono. Sorgono 2 problemi:

1)il giorno prima della prova, sono di guardia 24H. Ora potete immaginare la mia stanchezza ^^”

2)aspettavo che me lo dicesse il mio capo servizio, ed invece lo vengo a sapere “per vie traverse”. Mi domandavo quando mi sarebbe stato detto.

Sull’onda dell’insoddisfazione per queste 2 cose (che non potevo evitare), in una sala a parte mentre lavoravo alla mia postazione ne parlo con un mio collega di Sala Operativa e con un altra persona della Capitaneria. Quest’ultima, senza con questo voler essere offensiva, mi dice che forse esagero…

… e qui interviene il mio collega F., con il quale passo la stragrande maggioranza del tempo a mandarci a quale paese a vicenda e ad urlarci addosso (ma che ci crediate o meno, è il nostro modo di “volerci bene” XD). Ed il suo intervento… è qualcosa che ho visto solo altre 2 volte in vita mia. Ovvero… mi difende “a spada tratta”.

Con una certa enfasi, agitandosi persino mentre parla, dice all’altro che non capisce niente, che io ho sempre lavorato da quando sono qui, ho sempre fatto turni più lunghi e a volte ho persino lavorato quando stavo male. Dice che qualunque altro ufficile che ha fatto il mio “percorso lavorativo”, in una capitaneria diversa da quella in cui sono io, avrebbe passato il tempo a girarsi i pollici… mentre io sono sempre stato attivo e non mi sono mai tirato indietro.

Sono rimasto veramente di sasso. Non me lo aspettavo minimamente…. ero stupefatto ed in parte anche commosso. Mi scordo sempre che, anche se il mio passo è felpato e nella maggior parte dei casi invisibile, c’è sempre la possibilità che qualcuno mi scopra ^^”

Alla prossima!

Emozionarsi al cinema

Perchè non riesco a smettere di vedere film?

Ieri stavo guardando “I Croods”, e naturalmente ero circondato da un sacco di famiglie con bambini al seguito. C’è un momento in cui il capo famiglia sembra sacrificarsi per i suoi cari, e una bambina dietro di me si spaventa e domanda ai genitori “E’ morto?”

E la cosa bella è stata che, per un attimo microscopico, poco prima che la mia mente razionale pensasse “E’ un cartone animato, non muore nessuno”… è stato il mio stesso pensiero.

Nonostante gli anni, continuo ancora ad emozionarmi, di fronte ad una bella storia o a un bel momento.

Alla prossima.

Una domenica diversa

L’idea è partita ieri sera. Avevo passato un sabato “anonimo”, diviso tra il pulire casa, la visione di qualche dvd, un pò al computer. Insomma, il mio “classico” fine settimana. Noioso, piatto, senza emozioni particolari. Poi, il “colpo di grazia”: mentre giocavo di ruolo su internet, la player con la quale ruolavo sparisce di punto in bianco e dopo averla attesa più di mezz’ora, mi è arrivata una sorta di strana inc*******a violenta. Mi sono come sentito solo senza effettiva ragione, tanto da farmi sbottare un qualcosa tipo “Mi sono rotto di queste cavolo di chat!”. Avevo decisamente bisogno di contatti umani “reali”, che non potessero sparire da un momento all’altro.

Stamattina mi sono svegliato con un’idea. Non volevo rimanere a casa. Erano le 7 di mattina, accendo un attimo il computer e guardo gli orari dei treni. Il treno per Reggio Calabria partiva dalla stazione alle 08:26. Siccome più ci penso, meno faccio le cose…. il tempo di stendere i panni sullo stendino, farmi una docca rapida e mettermi nella borsa a tracolla “da vagabondaggio” una bottiglia d’acqua ed il libro “La svastica sul Sole” di Dick (comprato tempo fa e ancora vergognosamente non letto)… e via! Verso la stazione a comprare i biglietti e partire prima di cambiare idea.

Va tutto bene. Arrivo con discreto anticipo, faccio il biglietto di andata e ritorno allo sportello, il treno arriva e parte in orario… e alle 10:00, eccomi a Reggio! Poi, visto che a Reggio ho anche un amico al quale avevo sempre detto che sarei passato a trovare prima della fine della mia ferma, lo chiamo al telefono. Non solo lo trovo, ma passiamo anche la mattinata a camminare per le vie di Reggio a chiacchierare del più o del mano, con lui che mi fa persino da cicerone. Poi, è costretto ad andare via, più o meno verso le 13:30, per lavoro. Lo saluto, mangio qualcosa e mentre aspetto le 17:05 (orario di partenza del treno), riprendo a muovermi.

Premessa: a Reggio c’ero già stato un’altra volta, in compagnia dei miei genitori. Sebbene la città in sè non mi aveva impressionato più di tanto… ero rimasto letteralmente abbagliato da due cose. Che naturalmente sono andato a vedere, adesso che ero da solo.

La prima: il lungomare. Adoro il lungomare. Una lunghissima passeggiata bianca a ridosso del mare, percorsa da una fiumara di persone, chi solo a passeggiare, chi a fare footing, chi a portare a spasso i cani (non potete sapere quanti cani al guinzaglio ho visto oggi XD). Poi… l’aria di mare, il rumore delle onde, persino il vento leggermente teso. Mi sono seduto per un’oretta su una panchina al Sole a leggere con tutta tranquillità il mio libro. Una bellissima atmosfera.

La seconda: il Cippo marmoreo di fronte alla “Arena dello stretto”. Monumento con la statua della dea Athena e dedicato a Vittorio Emanuele III. Da lì, mi sono rimesso come la volta prima a guardare dall’altra parte dello Stretto, ad osservare la Sicilia. Mi ha colto ancora una volta una sorta di romanticismo, come se fossi arrivato ad un limite e potessi vedere al di là di questo limite anche un nuovo inizio, una nuova terra da affrontare e visitare. Ok, forse le frasi sono banali, ve lo concedo ^^” ma il pensiero non lo è. Mi sentivo… ispirato. Mi sono sentito davvero bene.

Sono tornato a casa. Mi fanno un pò male le gambe, ma di questo sono felice. Anche se stanco. magari… sabato prossimo…

Speriamo.

Alla prossima!