Archivio mensile:settembre 2013

Il matrimonio di M.

La mattinata del matrimonio e’ stata movimentata… persino per noi ospiti. Il matrimonio era alle 11 in chiesa, io ero sveglio dalle 9. Quindi, finito di fare colazione, ne avevo approfittato per dare una controllatina alla posta elettronica. Inutile dire che mio padre mi ha guardato malissimo, dicendomi che avremmo fatto tardi e che “non collaboro” (una delle frasi che mi vengono piu’ dette in famiglia). Perplesso e un tantino scocciato, mi vesto per la cerimonia (tempo totale: 7 minuti), metto a posto il letto e chiudo le finestra (altri 5 minuti) e… aspetto. Gia’, perche’ io ero pronto e mia madre non lo era neanche lontanamente. Tanto che siamo partiti mezz’ora dopo da casa.

Non me la sono presa in realta’. Questo genere di avvenimenti creano sempre un certo scompiglio, anche solo per una questione di “immagine pubblica”. Avete presente quella specie di “ricerca della perfezione in ogni dettaglio”? Il colletto della camicia leggermente verso destra, la cravatta non perfettamente dritta e tante altre piccolezze ancora piu’ insignificanti (e che io stesso non ero riuscito a scorgere perche’ troppo piccole) Tanto che la mia battuta e’ stata: “…e meno male che il centro dell’attenzione non saro’ io!”

Ci siamo fermati un momento a casa dei genitori dello sposo, nonche’ amici di famiglia, per salutare gli altri invitati (i parenti delli sposo venuti dal Sud per la cerimonia del nipote) ed eventualmente per usufruire di qualche stuzzichino messo a disposizione. Io non ho mangiato nulla, proprio in previsione del pranzo del dopo cerimonia.

Siamo arrivati in chiesa una decina di minuti prima delle 11, anche per prendere posto. Lo sposo era gia’ li’, a stringere mani e a ringraziare tutti glu invitati uno ad uno per essere presenti. Una specie di “campagna elettorale” XD. Ho persino reincontrato vecchi amicii dei tempi del liceo, con i quali ho scambiato qualche battuta, ed alcuni amici dello sposo provenienti dal suo vecchio lavoro, persone piuttosto simpatiche.

Vi racconto un piccolo siparietto comico. C’erano due fotografi alla cerimonia, un uomo ed una donna, che si stavano sistemando per poter scattare le foto con la migliore luce possibile. Prima dell’arrivo della sposa, la donna.dice al collega di fare una ripresa di qualche secondo dell’arrivo dello sposo accompagnato dalla madre, visto che poi doveva aiutarla a fare le riprese, MOLTO piu’ lunghe e corpose, sull’arrivo della sposa. Il commento del fotografo e’ stato: “A volte mi scordo che lo sposo in pratica e’ solo il primo degli invitati”. Cioe’, vista la quantita’ spropositata di attenzioni rivolte alla sposa (come e’ giusto che sia) si potrebbe tranquillamente sposare da sola… se solo non fosse necessario essere in due XD

Il prete merita una menzione particolare, nel bene E nel male. Era un “romano de Roma”, con una parlantina spiccatamente dialettale e molto alla mano. Insomma, una specie di prete del popolo per il popolo. Simpatico, non c’e’ che dire, ed oltretutto ha ravvivato a modo suo la cerimonia… se non fosse per due cose:
1) ai i suoi “one man show” ha dedicato parecchio tempo, allungando la cerimonia non poco. Ora, va bene tutto (gli sposi sapevano immagino con chi avevano a che fare) ma era come uno dei comici di “Zelig” o “Colorado”: possono essere divertenti quando li ascolti per il tempo di uno sketch (si scrive cosi’?) ma quando vanno avanti piu’ del necessario diventani snervanti. Il prete, dopo dieci minuti, lo e’ diventato. ^^”
2) ha usato vocaboli “popolari”, uno dei quali e’ stato piuttosto ardito ai limiti del pugno nello stomaco. Il momento topico e’ arrivato quando ha parlato della confessione. Il discorso e’ stato piu’ o meno questo: “Quante volte bisogna confessarsi al mese? Si possono dare diverse risposte. Io vi rispondo ponendovi un’altra domanda. Quante volte vi fate il bide’ al mese? Potete anche farvelo una volta al mese, ma poi vi rimangono i tarzanelli. (…) E i tarzanelli dell’anima sono altrettanto sporchi, se non di piu’“. Ora… sapete che vuol dire la parola “tarzanello”? No? Neanche mia madre lo sapeva. Ed infatti non ha capito la faccia stupefatta che ho fatto quando l’ho sentito. Cercatela e poi capirete ^^”

Comunque la cerimonia e’ filata liscia come l’olio. La sposa emozionatissima e radiosa, lo sposo altrettanto emozionato ma con fare piu’ ironico… poi la fine della cerimonia, la pioggia di riso, le (innumerevoli) foto di rito. Peccato non potervi mostrare una foto dei 2 sposi presi dal riso, era molto carina. Ma la privacy e’ sacra.

Il ristorante si trovava ad una ventina di minuti dalla chiesa. Un bel posticino, non c’e’ che dire. Aveva un grande giardino esterno, con fontane, alberi e gazebo.

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Li’, in attesa dell’arrivo degli sposi, e’stato servito una sorta di grande rinfresco. C’era di tutto, dai fritti alle bruschette, fino ad arrivare ai salumi (affettati sul momento) a vari tipi di formaggi. Quel momento e’ stata la mia rovina. Sto cercando di calare un po’ di peso, quindi cerco di mangiare il meno possibile. E ho quindi cominciato a “mangiare piano”, quindi tagliando le cose a pezzi piccoli e mangiare piano. Bene, gli stuzzuchini si mangiavano in un solo boccone e non saziavano neanche un po’! Insomma, lunga e’ la strada… ^^”

All’arrivo degli sposi, siamo entrati nel ristorante. Ogni gruppo di persone aveva un tavolo prestabilito con il nome di un cartone animato. Io sono capitato al tavolo “Cavalieri dello Zodiaco”, insieme a mio fratello, fratello dello sposo + ragazza (molto simpatica), migliore amico dello sposo + ragazza (lei invece sembrava un pesce fuor d’acqua, cone se fosse fuori luogo. Molto rigida, quasi guardinga. Spero che se la reincontrero’, sara’ in una situazione in cui si trovera’ a suo agio) e altri 3 amici dello sposo.

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Durante il pasto un dj trasmetteva la musica per tutto il salone ed ogni tavolo aveva due camerieri “esclusivi”, pronti e solerti sia nel portare i piatti del menu e sia nel ritirare le bottiglie di acqua e vino vuote. Serviti e riveriti XD.

Io e gli altri amici abbiamo cercato un po’ di attenzioni dallo sposo, che purtroppo ce ne ha concesse molto poco (non per colpa sua: doveva fare “rappresentanza” insieme alla sposa ad ogni tavolo). Si sono concessi dello svago solo in 2 occasioni: una volta ballando “YMCA” e un’altra volta facendo una specie di gioco della verita’ ideato dal fratello dello sposo (ma non riuscito molto bene).

Insomma in breve… un bel ricevimento, una bella mangiata, e gli sposi che quando siamo andati via erano esausti e non vedevano l’ora di passare la prima notte di nozze… ronfando alla grande! XD

P.S.: in realta’ dovevo scrivere questo intervento sabato 21, subito dopo la cerimonia. Ma quando sono tornato a casa, ho trovato 2 problemi personali insormontabili:
1)ho indossato per tutta la giornata scarpe eleganti ma strette e dalla suola durissima. Tanto che se avessi dovuto camminarci ancora per qualche minuto credo che mi sarei messo a piangere dal dolore ^^”
2)ero cosi’ pieno per le cose che avevo mangiato… che avevo pieno persino il cervello XD

Sono riuscito a finire di scrivere solo oggi, e nemmeno come avrei voluto ^^” cercavo un modo per poter raccontare il giorno piu’ importante del mio forse piu’ vecchio amico, ed il risultato e’ stato misero. Beh, adesso i neo sposi, dopo un viaggio aereo di “sole” 13 ore, saranno in una spiaggia tailandese a prendere il Sole, con M. sdraiato sul lettino che stara’ dicendo al cameriere che gli porta i drink di girarlo a mo’ di cotoletta per impanarlo nel modo migliore XD e poi… Giappone!

Mi vengono solo auguri scontati, mi dispiace ^^” ma sono sentiti, sappilo: spero tu e la tua dolce meta’ abbiate una vita serena, con qualche difficolta’ ogni tanto (giusto per non renderla noiosa) e felicita’ quando serve. E spero di riuscire a vederti ogni tanto.

Alla prossima!

Un sardo alla conquista del Belgio

E’ un intervento brevissimo, mi serve solo per un piccolo augurio.

Mio caro F., il Belgio e’ lontano e sinceramente non so bene cosa affronterai, come riuscirai ad integrarti con la cultura del posto e se le cose in generale andranno bene.

In effetti, l’ultima volta mi hai gia’ detto che di problemi ce ne sono ^^”

Ti auguro tutta la buona volonta’ possibile, un ottimismo incrollabile e la giusta fortuna. E se ti avanza un po’ di tempo… divertiti, che non fa male XD

Alla prossima!

Da una bugia

Comincia tutto da una bugia.

E’ piccola, innocente. Serve a coprire una piccola mancanza dovuta ad un incidente di percorso. E’ solo un errore facilmente rimediabile, che serve a non deludere le aspettative di chi crede nelle tue potenzialita’.

Poi, per colpa del caso o per altre motivazioni, il buco non viene tappato. La situazione non sembra essere cambiata, basta solo coprire la mancanza con un’altra piccola bugia. Il “buco” comincia a farsi grande, ma sei davvero convinto che rimedierai. Sei forte, ce la puoi fare. E’ inutile far preoccupare gli altri.

Ma la mancanza non si riesce a colmare. Nonostante gli sforzi, cresce sempre di piu’. E le aspettative degli altri crescono con uguale velocita’. Le persone care vogliono il tuo bene, ma non sanno la verita’ perche’ adesso ti senti un verme a raccontarla.

Una bugia… un’altra bugia… una bugia in piu’.

E arrivi al punto che ormai non esiste piu’ niente capace di nasconderti. Ed il castello di carte si trasforma in mattoni poco prima di caderti addosso. E non fa male ricevere la verita’ addosso… sapevi che sarebbe successo, eri preparato… ma capire che la gente non si fidera’ piu’ di te, dopo essere venuta a conoscenza della realta’ dei fatti.

Per non fare del male a nessuno, sei riuscito a fare del male a tutti quanti.

Tranne a te. Solo, nell’improvviso vuoto che si crea, ti ritrovi intontito e non senti piu’ niente. Non sei sollevato del fatto che non devi piu’ nasconderti, e non provi nemmeno quella disperazione che DOVRESTI provare.

Vaghi in una strada polverosa e dalla fine ignota… mentre il vento solleva la polvere e ti impedisce di vedere dove stai andando. E soprattutto, se e’ la strada che vuoi veramente seguire.

….

(non) Pronto Intervento

Ieri ho assistito ad un incidente stradale. Piu’ che altro, sono giunto sul posto qualcosa come 2-3 minuti dopo il fatto, durante la mia camminata giornaliera per bruciare un po’ di calorie.

Una signora anziana era sdraiata a terra di fianco sull’asfalto, mentre attorno a lei un gruppo di persone si erano radunate. Dopo aver interrotto la mia camminata, mi sono avvicinato per assicurarmi che non fosse nulla di grave. La signora era ancora viva, ma respirava a singhiozzo (credo che in parte fosse per il forte spavento, oltre che il dolore… il cofano della macchina che l’aveva colpita aveva un bozzo abbastanza grande…) e la gente li’ intorno si era radunata per aiutarla.

La prima parte dei miei pensieri di questo intervento va alla gente comune che si era radunata li’ intorno: nessuno ha osato toccare la signora investita, per paura di fare ancor piu’ danni spostandola, limitandosi a cercare di parlare con lei per farla rimanere vigile; tutti hanno chiamato a ripetizione l’ambulanza, i vigili urbani e i carabinieri; infine hanno pensato di bloccare entrambi i lati della strada, per lasciare spazio all’arrivo dei mezzi di pronto intervento. Insomma, per quanto l’evento sia stato grave (spero che la signora stia bene) la risposta dei “semplici” cittadini e’ stata immediata e commovente. Un senso civico e di solidarieta’ encomiabile e commovente ^^

La seconda parte dei miei pensieri, la parte piu’ sostanziosa, va ai mezzi di pronto intervento. 10 minuti dopo l’incidente e’ arrivata l’ambulanza (e considerando da dove e’ partita, cinha messo il giusto tempo), con i paramedici che hanno messo su una barella la signora e l’hanno visitata sull’ambulanza; poi 5 minuti dopo sono arrivati i vigili locali, anzi IL vigile locale, che si e’ limitato a chiamare rinforzi (che sono arrivati dopo altri 5 minuti) ed infine, quando me ne stavo andando perche’ mi sembrava tutto sotto controllo, ho visto arrivare i carabinieri, ovvero 30 minuti dopo l’incidente.

Ho lavorato per 30 mesi in un corpo di pronto intervento (la Guardia Costiera) quindi so in effetti alcuni retroscena che la gente comune non sa. Per esempio che esiste una carenza dei fondi che si traduce in meno mezzi impiegabili e meno benzina per muoverli, e se si tratta di piu’ interventi a volte bisogna creare delle priorita’ perche’ e’ impossibile essere dappertutto. Quello del pronto intervento e’ un lavoro duro, massacrante e meno appagante sul momento di quanto sembri, visto che per ogni persona che ti ringrazia per essere intervenuto ce ne sono almeno 5 che si lamentano perche’ ci hai messo troppo… non sapendo tutte le difficolta’ tecniche e pratiche che hai dovuto superare per essere li’. Parlo solo per esperienza personale nella Capitaneria di Porto.

E’ per questo che i carabinieri mi hanno fatto storcere il naso non poco. La loro stazione era piu’ o meno a 300 metri dal luogo dell’incidente, e sono artivati per ultimi… e con calma (e cio’ ha fatto abbastanza arrabbiare i presenti). Mio padre mi ha detto che avendo la stazione pochi carabinieri, quando escono devono chiudere tutto… quindi si decidono a salire sulla loro volante solo in caso di incidente gravissimo. (quando ancora lavoravo nella Capitaneria di Porto, si diceva scherzando che i Caranieri si decidevano a muoversi solo “… se ci scappa il morto o per qualcosa di grosso”). Dopo quello che ha detto mio padre, forse li potrei vagamente capire….

…se non avessero fatto quello che considero un grande errore. Quando nel mio caso dovevamo mandare qualcuno in un dato posto a controllare una segnalazione, e sapevamo che ci voleva del tempo per raggiungerla, chiamavamo ogni 10 minuti il segnalante per sapere se la situazione era stabile o c’erano novita’. La chiamata in se’ non aveva sempre un motivo “pratico” per essere fatta (molte volte la situazione ci era chiara fin dal principio) ma serviva al segnalante, che capiva che la sua segnalazione era presa in considerazione e continuava a rassicurarlo dell’intervento imminente. Non e’ cosa da poco.

Invece i carabinieri, durante questo incidente, sono stati chiamati piu’ e piu’ volte, e tutti hanno ricevuto un laconico “…stiamo arrivando” senza pero’ vedere alcuna volante in arrivo per diverso tempo e non ricevendo da loro alcun aggiornamento. Questi carabinieri, secondo me, hanno dato una cattiva immagine del Corpo a cui appartengono. Mi auguro solo che avessero avuto un altro intervento prima che non gli ha permesso di raggiungere prima il luogo dell’incidente…

Alla prossima.

Constatazioni… ed insulti (?)

“[…]
Ulisse: La truppa pensa di essere venuta qui per la moglie di Menelao. Lei non ci serve più!
Agamennone: Il sangue di mio fratello bagna ancora la terra e tu lo insulti!
Ulisse: Non è un insulto dire che un uomo morto… è morto![…]” (Troy)

(Ci sto prendendo gusto con le citazioni)

Tutto nasce da un discorso mattutino tra mia madre e sua madre/mia nonna. Mia nonna mi da’ sempre numerosi spunti di riflessione, sia per capire la mentalita’ di persone che anni fa lavoravano la terra ed avevano determinate consuetudini e modi di dire/fare, sia per comprendere di riflesso anche mia madre.

Comunque… ieri sono venuti a trovarci alcuni parenti, che sono rimasti a pranzo. Insomma, classica occasione per avere notizie, chiacchierare… e scherzare. Una allegra tavolata di compagnoni.

Bene, mio zio durante l’atmosfera di assoluta ilarita’, ha fatto notare indirettamente che mia nonna e’ di bassa statura. Il che e’ vero. Ma sapete come sono queste cose: poi qualcuno ha preso in giro mio zio, ci si fa tutti un’ allegra risata e si continua.

Beh, mia nonna si e’ ammutolita e per un bel po’ non ha spiccicato parola. (Me ne sono accorto solo oggi ripensandoci). E stamattina, mentre mia madre la lavava, ha detto di essersi sentita “offesa” e che mio zio e’ stato “screanzato”. E pensate, e’ stato un commento indiretto (prendeva in giro mia madre, che e’ stata al gioco).

Mia madre, dal canto suo, ha cercato di farle capire l’equivoco, inizialmente con calma poi infervorandosi quando mia nonna ha fatto orecchie da mercante. Non mi sorprende, sono fatte della stessa pasta ^^” Stando pero’ in ascolto, ho capito il motivo del sentirsi offesa: ai suoi tempi, c’era piu’ “rispetto” e certe cose non si dicevano. E li’ ho capito che mia nonna e’ rimasta negli anni 40, dove il contadino era una persona che si faceva il mazzo dalla mattina alla sera e che quindi aveva una sorta di implicito “grande rispetto” dovuto al duro lavoro nei campi. E non solo. Mia nonna ha persino aggiunto, con assoluta serieta’ ed un filo di irritazione, che in altri tempi le avrebbe date anche a mia madre per come le ha risposto XD.

E vi assicuro… non la stava offendendo. ^^” sia mio zio che mia madre non si permetterebbero mai di farlo.

Determinati tipi di anziani non si adattano allo scorrere del tempo. E non perche’ non possano… perche’ sono convinti, vista l’eta’ e la presunta esperienza che hanno, di avere ragione. Se una volta funzionava cosi’ e nessuno aveva niente da ridire… perche’ oggi dovrebbe essere diverso?

Gia’… chissa’ perche’… ^^'”

Il problema e’ che, di riflesso, continuano indirettamente a condizionare i figli, che sanno che i genitori non capiscono cose ovvie ma ai quali contemporaneamente non dicono nulla perche’ hanno per loro il grande rispetto ed amore che ha qualunque figlio per il genitore. E a volte… tutto cio’ e’ lacerante, e lo vedo in mia madre.

Alla prossima.