Archivio mensile:agosto 2013

… e si ricomincia.

Pensavo inizialmente di scrivere, qualche giorno fa, una sorta di “riepilogo finale” della mia vacanza a Creta… ma in effetti non serve a nulla. A parte che qualche dritta l’ho gia’ data in altri interventi, se poi qualcuno vuole piu’ dettagli non ha che da chiedere ^^

La mia vacanza doveva avere soprattutto una funzione di “carica batterie”. Dovevo allontanarmi dall’atmosfera di casa che su era fatta soffocante, opprimente, stressante. Speravo che la vacanza servisse per svuotarmi la mente, e cosi’ e’ stato… in parte. Stare lontano da casa non ha fatto scomparire i problemi che c’erano, ed in piu’ la mia vacanza non e’ stato per niente un riposo.

Cosa mi attende? Saro’ davvero carico abbastanza da riprendere in mano la situazione? Non sento in me particolare entusiasmo. Ma a pensarci bene, l’entusiasmo e’ qualcosa che ho provato poche volte in vita mia.

Magari andra’ bene.

Alla prossima.

Creta giorno 9: laguna di Balos ed isola di Gramvousa

Ieri avevo concluso il mio racconto a causa di “stanchezza eccessiva” e anche perche’ non credevo succedesse altro. Io e G. siamo stati presi in contropiede quando S. ci dice, piu’ tardi iera sera, che aveva la febbre a 38  e quindi il giorno dopo non sarebbe venuto (e quindi non sarebbe stata dei nostri nemmeno R.). Un duro colpo, anche perche’ avevamo gia’ pagato e quindi ci saremmo andati, ma ancor piu’ brutto perche’ ci sarebbe mancata la loro compagnia.

Comunque, l’inizio e’ quasi il copia-incolla di ieri: autobus con tutti quelli che avevano prenotato il nostro stesso tour (stavolta era ad un solo piano ed i sedili erano molto piu’ comodi), arrivo dopo 3 orette a Kissamos, saliti sul traghetto che ci avrebbe fatto fare il tour. Arrivati nei pressi di Balos, ci hanno detto che i fondali sono troppo bassi per attraccare, quindi ci hanno trasportati per l’ultimo pezzo con una barca piu’ piccola.

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La laguna di Balos all’inizio mi ha lasciato sorpreso, poi quasi divertito: il fondale e’ bassissimo, tanto che poi attraversare la laguna da una parte all’altra a piedi con l’acqua (cristallina, naturalmente) che ti arriva a malapena alle caviglie (e qualche punto in cui l’acqua e’ piu’ profonda). A dire il vero in alcuni punti toccavi come un lastrone di roccia ed era un pochino scivoloso… tanto che ho ipotizzato che la sabbia che si vede si limiti solo a ricoprirlo. All’esterno della laguna il mare e’ di tante diverse colorazioni di blu, dall’azzurro quasi bianco al blu scuro.  Io ho cercato nelle zone piu’ profonde di fare qualche immersione e vedere cosa nascondevano i fondali (niente di che, qualche roccia e qualche pesciolino) mentre G. invece ne ha approfittato per prendere il Sole… a mollo.

In questa situazione sono riemerse alcune differenze di “approccio al mare” tra me e G. Un esempio? Mancano una ventina di minuti prima di tornare in barca. Che fare? G.: “Troviamo un posto dove sederci e godiamoci le tante colorazioni di blu dell’acqua” Io: “Ho visto da quella parte un passaggio sugli scogli. Andiamo a vedere che c’ e'”. Insomma… da una parte G. e la concezione di “mare relax sotto il Sole” e dall’altra io ed il mio “mare esplorativo”

Poi ci siamo spostati all’isola di Gramvousa. La leggenda dice che questa sia addirittura l’isola di Eolo (secondo Omero). Anche questa ha una bellissima spiaggia…

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… ma la cosa piu’ bella era la fortezza sull’isola.

Vi faccio (come per Spinalonga) un piccolo accenno di storia: la fortezza fu costruita dai veneziani tra il 1579 e il 1584. Durante la dominazione turca, fu usata come base di operazioni da 3000 rivoluzionari che combattevano per l’indipendenza, che si davano ad atti di pirateria per avere rifornimenti (da qui l’idea di un tesoro nascosto).

Una volta raggiunta l’isola, per il relativo poco tempo siamo stati costretti ad incamminarci subito verso la fortezza, che essendo a circa 137 metri sul livello del mare ci ha costretto ad un’impegnativa salita su un sentiero sassoso e ripido, che per noi che il giorno prima avevamo superato Samaria ed avevamo i muscoli a pezzi…. beh, non e’ stata una passeggiata di salute ^^”. Comunque, dopo una salita imegnativa abbiamo raggiunto la fortezza. Non c’era rimasto piu’ nulla (a parte ruderi)  ma c’erano panorami come questo

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… meraviglioso. Questo ed altri panorami che si possono vedere dalla cime sono impagabili *_* . Abbiamo perso tutto il tempo di permanenza per salire e scendere dalla fortezza ma… ne valeva la pena.

E siccome io e G. non siamo degli insensibili, abbiamo avuto l’idea di fare alcuni video di una trentina di secondi ognuno per farli vedere a S. e R., con la speranza che apprezzino. Altro non possiamo fare…

… domani dobbiamo tornare a casa.

Alla prossima.

Creta giorno 8: Gole di Samaria

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Beh, stamattina alle 5 (sigh!) era arrivato l’ora di indossarlo e di calcarmelo bene in testa. Le Gole di Samaria sono un posto da esplorazione, e cosa c’e’ di meglio di un borsalino? Adesso mi serve solo la frusta, il revolver, una laurea in archelogia e un minimo del carisma di Harrison Ford. Troppo? … chissene frega. Mi accontento di crederci almeno per poco XD

Vi dicevo ieri che era un tour organizzato in agenzia, quindi ecco l’ennesima sfacchinata in autobus (3 ore credo… forse addirittura di piu’) ma stavolta condita con sedili decisamente poco ergonomici. In pratica, quasi impossibile dormirci (anche se G. e’ riuscito a dormirci comunque). Ma avevamo in compenso un guida molto simpatica di nome Sergio, capace di parlare correttamente inglese, francese, tedesco e persino italiano (e 5 parole di ungherese XD) e che ci ha fatto passare qualche momento piu’ allegro.

Alla fine siamo arrivati alle Gole di Samaria, dall’ingresso piu’ alto… ed abbiamo cominciato la camminata. Si prospettavano 13 km di Gole + altri 3 km per raggiungere Agia Roumeli, da dove avremmo dovuto prendere un traghetto che ci avrebbe portato alla nuova locazione dove ci avrebbe aspettato il nostro autobus.

La spedizione esplorativa, dal mio punto di vista, si e’ divisa in 3 fasi:

1) entusiasmo. Io l’avevo piuttosto alto (era un’escursione che avevo desiderato fare fin dall’inizio), gli altri un po’ meno. Bisogna dire che i primi 3 km erano i piu’ “tosti”: discesa ripida e pavimentazione composta da rocce decisamente lisce e sdrucciolevoli. Insomma, classica traversata da fare con estrema attenzione. S. per esempio ha cominciato a lamentarsi parecchio di questo, dicendo che lo stare attento a dove mette i piedi non gli permette di guardarsi intorno (l’ho giudicato un po’ esagerato) ed R. e’ scivolata almeno un paio di volte (per fortuna senza troppe conseguenze).

2) concentrazione. Dopo i primi 3 km il cammino e’ migliorato ed il sentiero si e’ fatto un po’ meno rigido. Ma… la stanchezza comincia seriamente a farsi sentire. Le chiacchiere si riducono di molto, e pur ringraziando le varie aree di sosta (con varie fontanelle annesse… alcune pero’ con acqua a temperatura ambiente) ci si domanda se fermarsi o meno. Ci si rialza dall’esserso seduti su un masso per riposarsi con una certa difficolta’. Mi comincia a venire un certo mal di testa… e mi domando se ha a che fare con il fatto che ho la sensazione di dormire poco e male.

3) inerzia. Le energie sono finite ma ormai… non ci si puo’ fermare. Il traguardo e’ vicino… e le gambe cominciano a fare seriamente male. Eppure e’ in questa fase che la stanchezza tira fuori momenti di goliardia tra di noi. E forse lo facciamo per 2 motivi: siamo degli idioti (XD) ed in questo modo accusiamo meno la fatica.

Cosa dirvi delle Gole di Samaria? E’ un’escursione impegnativa, soprattutto per gente “normale”. E, per usare un una cosa detta da R. “E’ un paesaggio che toglie il fiato in tutti i sensi”. Ovvero… scorci e panorami di incredibile bellezza, ma l’aria nelle Gole e’ DAVVERO secca, tanto da farti quasi sentire a volte la mancanza d’aria e da non farti nemmeno sudare. Io comunque non rimpiango affatto di aver fatto la scarpinata, dal mio punto di vista ci ho guadagnato moltissimo. Vi lascio qualche foto, cosi’ giudicate voi.

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Comunque, finita la traversata… ero a pezzi. Mal di testa alle stelle, voglia di chiudere gli occhi e riposarmi anche solo 10 minuti per spegnere il cervello. E chiudere gli occhi senza riuscire a dormire, pur assumendo pose per dormire sempre piu’ astruse e complicate ^^” comunque, nessuno di noi ne e’ uscito indenne.

Alla fine ad Agia Roumeli siamo saliti sul traghetto, dopo abbiamo ripreso l’autobus dai sedili scomodissimi e siamo ritornati ad  Heraclion ed al nostro albergo. I miei amici si sono concessi una cena… io dovevo risolvere problemi fisici con una crema che avevo in camera.

Domani ci aspetta la solita traversata in autobus… ma dovrebbe esserci piu’ Sole e mare stavolta, per la contentezza dei miei compagni di viaggio XD

Alla prossima!

Creta giorno 7: riposo

Potrei definirla una giornata buttata, quella di oggi, se non fosse che la mattina oltre a prendercela comoda siamo anche andati ad un’agenzia di viaggio ed abbiamo prenotato le escursioni per le Gole di Samaria (martedi’) e per l’isola di Balos (mercoledi’), quindi non posso che essere contento…

… e un tantino preoccupato, visto che anche G. accusa dolori di stomaco. Che cavolo e’, un virus? Non vorrei fare la fine della mia vacanza a Lloret de Mar: tutti sono stati male tranne me, ma qualche giorno dopo il mio ritorno a casa mi sono trovato senza forze e con una flebo di sali minerali attaccata al braccio ^^”

Quindi, nulla di rilevante oggi. Domani avro’ sicuramente qualcosa da scrivere.

Alla prossima.

Creta giorno 6: Rethimnos

La giornata era cominciata male, almeno per me: S. la notte si e’ sentito male, costringendo R. ad andare alla reception per chiedere del pane per fermare l’acidita’ di stomaco. Immaginate come ci sono rimasto quando l’ho saputo stamattina. Pensare che le escursioni programmate sarebbero probabilmente saltate tutte… felice non mi rendeva.

Quindi siamo partiti per andare a Rethimnos, cittadina di mare che inizialmente mi sembrava di tipo roccioso/pieno di scogli (e ho visto segni di inquinamento che mi hanno quasi lasciato basito ^^”) poi piu’ avanti abbiamo trovato una spiaggetta tranquilla (all’inizio pensavo lo fosse troppo: c’era pochissimo rumore… e anche pochissime persone in effetti) e dall’acqua cristallina (e pescetti… voraci XD)

All’inizio ero particolarmente nervoso per la situazione,  e come ogni volta che sono nervoso tendo a zittirmi/isolarmi. L’ho sempre giudicato una specie di pregio, visto che nel mio mutismo io rifletto sul perche’ sono arrabbiato e sul quanto dovrei essere arrabbiato. Nel caso di oggi, ne avrei avuto i motivi ma non avrei avuto il colpevole: non posso certo dare la colpa ad S. per sentirsi male. Ma a volte non avere un colpevole e’ peggio di averlo e non poterci fare nulla. R. mi ha definito un umorale… forse ha ragione.

Comunque, trovato il tempo per smaltire l’arrabbiatura, mi sono fatto sentire un po’ di piu’ e quindi ho dato la mia parola ad S. che dopo pranzo lo avrei aiutato a fare un castello di sabbia. Ed infatti… cosi’ e’ stato.

All’inizio gli unici a lavorarci siamo stati io ed S. (R. e G. avevano preferito fermarsi sotto un palma per stare all’ombra). Abbiamo cominciando facendo una piantina della mura esterne, esagonali e su ogni vertice un torrione. Durante i lavori di completamento di questa prima parte, si e’ aggiunta R. che ha cominciato prima a costruire le mura di collegamento ai torrioni e quindi (con me)  a scavare il fossato esterno (una faticaccia, considerando che la pianta era grande e quindi abbiamo dovuto togliere un sacco di sabbia. Ci siamo pure feriti un minimo le dita scavando). G. solo in quel momento e’ sopraggiunto, prima cercando di modificare la struttura dei torrioni (bocciata) e l’altezza delle mura (bocciata anche questa) e quindi prima creando i merli ai torrioni e poi immaginando all’interno delle mura un unico enorme castello circondato da un altro fossato e collegato da un ponte sospeso.

Il lavoro e’ stato lungo e abbastanza faticoso, ma alla fine eravamo estremamente soddisfatti dal risultato. Il tempo di sistemare i piccoli particolari visibili, e quindi tempo di immortalare l’ impresa

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Uno spettacolo, non e’ vero? *_* ecco a voi Forte Labris, che nelle nostre fantasie piu’ sfrenate avrebbe rivaleggiato persino con il Fosso di Helm XD

Finita l’opera architettonica, un bagno per toglierci la sabbia, abbiamo impedito a G. di distruggerlo e quindi ce ne siamo andati, consapevoli di aver creato un’opera che avrebbe dato lustro a Rethimnos XD

Il resto e’ stato solo una breve passeggiata, una cena ad un ristorante di cucina italiana e quindi di nuovo alla stazione degli autobus, per tornare in albergo.

Cosa ci aspettera’ domani?

Alla prossima.

Creta giorno 5: piccoli ma fastidiosi contrattempi

Una giornata buttata, per colpa di nessuno di noi. Siamo tutti incredibilmente propositivi, ma continuiamo con sempre maggiore stanchezza. A volte dormire non serve a ricaricare le batterie, e dopo un inizio promettente ci si sente subito fiacchi; S. poi da qualche giorno ha fastidiosi problemi di stomaco che lo rallentano non poco; io stesso ho fastidiosi mal di testa che mi fanno uscire pazzo, e se di solito riesco a tenerli nascosti stasera ho dovuto chiedere a R. se aveva qualcosa per farmi passare il dolore.

Il problema e’ questo: pensavamo di avere tempo per vedere almeno il 75% delle cose, ma non abbiamo calcolato diversi fattori: la distanza delle varie zone da Heraclion, che ci costringono ogni volta a “viaggi della speranza” lunghissimi in autobus e ci fanno rimpiangere di non aver prenotato in diversi alberghi, invece che solo al Heraclion (avremmo dovuto fare una cosa del genere: un paio di giorni ad Heraclion, 5 giorni nei pressi di Chaina e i rimanenti in in posto piu’ vicino ad altre cose da vedere). Quindi adesso non disprezziamo nemmeno i tour delle agenzie di viaggi, visto che ci farebbero risparmiare un bel po’ di tempo (speriamo solo che S. si rimetta in sesto, altrimenti salta  la visita alle Gole di Samaria e all’isola di Balos ^^”).

Quindi, oggi siamo rimasti ad Heraclion, insolitamente piena di passanti e turisti. Abbiamo notato diverse cose, mentre curiosavamo in giro:
1) e’ pieno di cani randagi. Nessuno di questi e’ pericoloso, sono tutti molto mansueti… ma sono tanti. Ed alcuni di loro passano tutto il tempo sdraiati di fianco, come a riposare. E uno di questi ha raggiunto livelli preoccupanti: l’ho visto con una fetta di mortadella sul naso e lui sveglio ma immobile sul fianco. Come mai e’ cosi’?
2) non c’e’ segno di polizia. Ne ho vista all’aeroporto,  e G. mi ha detto di averne visto uno in moto, una volta. Ma… dove sono i rimanenti? Cio’ comunque spiega anche la massiccia e a tratti invasiva presenza di venditori ambulanti.

L’unica cosa che ho da raccontare oggi e’ legata alla sera. S. e R. dovevano tornare un attimo in albergo, quindi io e G. ci siamo seduti sulla scalinata di una chiesa li’ vicino in attesa del loro ritorno. C’erano molti chicchi di riso per terra, segno che la mattina doveva esserci stato un matrimonio, e li’ intorno giocavano dei bambini e delle bambine. Visto che dovevamo perdere tempo, ho osservato quello che facevano questi bimbetti e, visto che non capivo quello che dicevano perche’ parlavano in greco, ho improvvisato una specie di puntata di Beautiful su quello che facevano.

Prima scrivo quello che ho visto… e poi come l’ho trasformato raccontandolo a G.

Due bambine, una in rosa ed uno con il vestiro bianco, che prima parlano con un bambino. Ma quando arriva un altro bambino sulla bicicletta, le bambine si concentrano su quest’ultimo -> il bambino sulla bicicletta e’ quello che chiamero’ “il motorizzato”, e visto che ha la moto attira le attenzioni della “sposa” (bambina in rosa) e della “damigella d’onore” (bambina in bianco) lasciando perdere l’altro bambino, che sara’ “il rifiutato”

Il bambino allontanato comincia a lanciare una specie di tubo contro una palma piu’ volte, quindi quando passa il bambino con la bicicletta sembra prendersela con lui, arrivando ad usare il tubo per cercare di bloccargli le ruote -> il rifiutato, allontanato da tutti, diventa un vandalo prendendosela con la societa’ per i suoi fallimenti. Quindi capisce chi e’ la causa delle sue colpe e cerca di eliminare il motorizzato, non riuscendoci.

Il bambino con la bicicletta prende un pallone e lo fa vedere alla bambina in rosa, ma lei fa “no” con la testa e va via insieme alla bambina in bianco, quasi lamentandosi mentre lo fa. Un’altra bambina con i capelli ricci si mette a giocare con il bambino della bicicletta -> le cose tra la Sposa ed il Motorizzato non vanno bene. Lei si lamenta del fatto che lui pensa solo al calcio, quindi si va a lamentare con la sua migliore amica, la Damigella d’onore. Insoddisfatto, il Motorizzato si fa l’Amante (la bambina con i ricci) che invece sa come prenderlo.

La bambina in rosa e la bambina con i ricci per qualche motivo litigano,  e sembra che abbia la meglio la riccia. La bambina in rosa va a lamentarsi con un adulto,  e poco dopo una signora va a portare via la bambina con i ricci, che in quel momento giocava con il bambino della bicicletta -> l’Amante vuole il suo uomo tutto per se’, quindi affronta la Sposa e la umilia pubblicamente. La Sposa chiama le forze dell’ordine, che portano via l’Amante quando si trovava con il Motorizzato.

Vedo la bambina in rosa e quella in bianco che coalizzate dicono qualcosa al bambino della bicicletta. Poi dopo qualche secondo non vedo piu’ la bambina in rosa. Mi sembra di vederla qualche minuto dopo sdraiata a terra accanto ad una di quelle macchinine grosse a pedali, mentre su una panchina ci sono la bambina con i ricci che offre delle patatine al bambino della bicicletta. Quando me ne sto andando, vedo la bambina in rosa che cammina via accanto al padre davanti a me -> la Sposa aiutata dalla Damigella d’onore redarguiscono il Motorizzato, che attua la sua vendetta. Poco tempo dopo viene ritrovato quello che sembra il corpo della Sposa senza vita accanto ad una macchina ribaltata, e visto che la Sposa e’ morta adesso il Motorizzato puo’ tornare dall’Amante. Ma la Sposa in realta’ e’ ancora viva….

Allora… forse sono stato un po’ troppo fantasioso? XD

Speriamo che domani sia una giornata migliore ^^”

Alla prossima.

Creta giorno 4: isola di Spinalonga, Eoulonda e Agios Nikolaos

Non e’ stata una gran giornata per me, sotto il profilo fisico. Ho dormito malissimo, e per tutta la giornata ho alternato momenti di normale attivita’ fisica a momenti di “mi hanno sparato con un narcotico per elefanti.” ^^”

Comunque oggi la nostra meta e’ stata l’isola di Spinalonga, e per arrivarci abbiamo dovuto prendere l’ennesimo autobus fino ad Agios Nikolaos e poi attendere per prenderne un altro per Eoulonda, dal quale partivano i traghetti per l’isola. Abbiamo deciso di non accodarci a nessun tour, quindi una volta ad Eoulonda abbiamo pagato 10 euro il viaggio con il traghetto.

Un po’ di storia in brevissimo dell’isola di spinalonga: inizialmente dominio veneziano (lo ricordano i resti di fortificazione medievale), e’ stata una delle ultime fortificazioni a cadere sotto l’impero ottomano. Il posto e’ quindi diventato un villaggio di pescatori, quindi i cretesi hanno deciso di farlo diventare un lebbrosario, per poi chiudere anche la struttura ospedaliera e lasciarlo completamente disabitato. Adesso e’ meta turistica.

Infatti l’avevamo scelta come posto da vedere ed eventualmente per farci un bagno. Allora… in realta’ da vedere c’e’ solo la citta’ abbandonata e con quasi tutti gli edifici in pericolo crollo (un momento divertente: io he dico a G. “Guarda che c’e’ scritto PERICOLO ATTENZIONE” e lui replica “Infatti. Mica c’e’ scritto NON ANDARE” XD) e le fortificazioni erano presenti ma parecchio in rovina. Non nego pero’ che quel posto poteva regalarti dei bellissimi panorami. E per quanto riguarda l’acqua, era cristallina  ma MOLTO fredda, sassosa e piena di ricci di mare. Insomma, nulla a che fare con il paradiso terrestre dell’isola di Chrissi ^^”

Il tempo che tornasse il traghetto e siamo ripartiti. Vale la pena visitare l’isola? Per quelli che abbiamo pagato (2 euro di ingresso sull’isola) penso che abbia un buon rapporto qualita’-prezzo… ma se visitate Creta per pochi giorni, secondo me potete saltarla.

Tornati a terra, ad Eoulonda, abbiamo trovato una spiaggia municipale e da li’ abbiamo preso un po’ di Sole e fatto un bagno. S. naturalmente appena ha toccato l’asciugamano che aveva steso sulla sabbia si e’ addormentato, R. e G. si sono fatti un breve bagno e hanno seguito l’esempio di S. e… io inizialmente mi sono fatto una nuotata, poi una volta fuori ed asciugato ho fatto un giro della spiaggia, ma era piccola e a parte una donna con movenze quasi feline non ho visto nulla di interessante. Per fortuna (e anche per sfortuna, visto che poco dopo ce ne siamo andati) c’era il piccolo Patrick.

Chi e’? Era un piccolo bambino biondo di 6 anni, probabilmente americano, che ha trovato sulla spiaggia i resti di una montagnola di sabbia con un fossato tutto intorno. Immediatamente ha cominciato prima a dare colpi con la paletta sui lati della montagna, come per accertarsi della sua solidita’, poi con la stessa paletta ne ha misurato l’altezza (se ho visto bene, una paletta e 3/4 – 2 palette) e quindi ha cominciato meticolosamente il suo lavoro. Prima ha riscavato il fossato, quindi usava il secchiello per riempirlo di acqua di mare, ed infine prendeva delle alghe a riva e le metteva su un lato della montagna, come a voler imitare degli alberi. La cosa meravigliosa di questo bambino era la sua ASSOLUTA PROFESSIONALITA’. Mi spiego: era concentratissimo sulla sua opera, tanto che quando la madre lo chiamava lui rispondeva con un “…yes mammy…” che sapeva di infinito, come se in realta’ non volesse essere disturbato di nuovo. E quando la sorella piu’ grande e’ venuta a giocare con lui, non potete immaginare il bambino quanto si e’ arrabbiato quando l’ha vista toccare le sue cose. Si e’ calmato solo quando la bambina gli ha chiesto cosa doveva fare. Insomma… un piccolo Dio che stava creando il suo mondo e cercava di farlo nel modo migliore, arrabbiandosi quando la gente non seguiva il suo “grande piano” XD

Alla fine abbiamo ripreso l’autobus e siamo andati ad Agios Nikolaos, piu’ che altro per andare a mangiare qualcosa. Un posto pieno di negozi, ristoranti e bancarelle. Insomma… classico posto che campa sul turismo. Ho preso una coppa di fragole (niente altro, avevo pochissima fame) e quando tutti hanno finito abbiamo cercato di prendere l’autobus per le 21, altrimenti ce ne toccava uno alle 22-22:30.

E qui tocchiamo un altro argomento. S., in cerca di occhiali da sole, non si e’ fatto sfuggire l’occasione di fermarsi ad  OGNI bancarella del caso per provarsi gli occhiali che vedeva. Non e’ che avessimo cosi’ tanto tempo, e la mia pazienza era sul punto di finire. Avevo 4 alternative:
1) strozzo S. con le mie mani
2) mi do’ una martellata in testa e svengo
3) prego ogni Dio di cui ho memoria
4) spero che saremo fortunati con gli orari
Le prime 3 non erano applicabili:
1) S. e’ un amico
2) non avevo martelli a disposizione
3) sarei un ipocrita, visto che ho dubbi sull’esistenza del Dio cristiano, figuratevi gli altri XD

Siamo stati fortunati, alla fine siamo riusciti a prendere quello delle 21 (pur fermandoci ogni tanto per strada a chiedere indicazioni per raggiungere la fermata degli autobus).

Durante il viaggio di ritorno, una piccola curiosita’: tra Agios Nikolaos e Heraclion ho contato qualcosa come 10 negozi di pellicce… a Creta? Decisamente non credo sia il posto dove la gente va a comprare qualcosa di caldo ^^”. Forse qui costano meno ed il mercato e’ tutto di turisti del nord in cerca di qualche affare? Mah… ci sarebbe da indagare.

Alla fine, pur con qualche piccola peripezia, rieccomi in albergo. Stanco morto ^^”‘ ma se ho capito bene, domani sara’ una giornata piu’ riposante.

Alla prossima!

Creta giorno 3 (parte 2): pesci pulitori e lacrime di donna

Non pensavo di fare questa aggiunta, ma sono 2 cose… curiose.

Comincio dalla seconda, se non vi dispiace. Era da quando siamo arrivati a Creta, ad Heraclion, che passavamo vicino ad una strana s.p.a.: c’erano 4 vasche piene d’acqua pieni di piccolissimi pescetti. In realta’ sapevo benissimo di cosa si trattava, essendo una cosa gia’ sentita: in realta’ questi pescetti mangiano le cellule morte della pelle. Ma un conto e’ saperlo, un conto e’ provarlo.

Convincere qualcuno a seguirmi e’ stato quasi impossibile, e devo dire che grande e’ stata la mia sorpresa nell’avere R. come mia “compagna di avventura”: era inizialmente decisamente titubante ed oserei dire paurosa. Ma alla fine abbiamo provato.

La ragazza presente nel negozio ci dice di lavarci i piedi in un angolo dove erano presenti due rubinetti con del sapone, quindi abbiamo messo i piedi nelle vasche. Ed immediatamente i pescetti ci hanno letteralmente assaltato: hanno cominciato come a mordicchiare inizialmente la zona della dita, quindi si sono spostati nella zona dei talloni (avevo i residui di una bolla ai piedi) e quindi sono lentamente risaliti lungo la gamba. Qualche considerazione random:
1) all’inizio e’ una sensazione stranissima, perche’ questi pesci si infilano dappertutto, persino tra le dita dei piedi
2) hanno preferito il piede sinistro a quello destro
3) ho chiesto alla ragazza del negozio se facevano la stessa cosa con una mano, ottenendo come risposta che i pesci preferiscono i piedi (perche’? Forse perche’ nei piedi sono piu’ presenti cellule morte, visto il loro continuo uso. Ma come giustamente dice R., come fanno i pesci a sapere che sui piedi c’e’ piu’ cibo? Mi devo informare). Ho messo la mano in acqua ed in effetti inizialmente l’hanno ignorata, quindi qualche pesciolino mi ha fatto il solletico sul palmo della mano ^^

Beh, una volta fuori mi sentivo i piedi come nuovi, belli puliti XD

La prima aggiunta invece riguarda una reazione della stessa R. alla quale ho fatto leggere il post “Non sei piu’ li'” e la poesia/racconto che scrissi anni fa per S.Valentino. Lei alla fine le si sono arrossati gli occhi e le e’ scappata una lacrima. E io, come sempre, rimango sorpreso. Ma perche’ continuo a sorprendermi di certe normalissime reazioni?

Alla prossima!

Creta giorno 3: palazzo di Cnosso

Un mini commento, anzi 2, prima di raccontarvi la giornata.

1) esiste una app di WordPress? Miracolo!!! Non dovro’ piu’ impiccarmi per scrivere dal mio smartphone! (Pc di casa mia, quanto mi manchi ^^”)
2) ma quante persone si sono accorte che esiste il mio blog? Piu’ di 5? Non sono troppe? XD scherzi a parte… fa piacere ma la cosa mi spiazza un minimo

Torniamo a noi. Oggi era previsto essere una giornata tranquilla, in modo da poter fare qualche piano per i giorni successivi. Una colazione tranquilla, due passi al centro di Heraclion a fare “shopping” (G. finalmente si e’ comprato un cappello tipo “Panama”… almeno credo. Peccato. Con il turbante da guerrigliero del deserto era uno spettacolo XD) e visita a qualche centro viaggi (le Gole di Samaria costano 59 euro. Tantino, accidenti…). Quindi, biglietto per Cnosso.

Era vicino, circa 5 km. dal nostro hotel, quindi siamo arrivati presto. Ma era pienissimo. E ci posso anche credere: e’ un sito storico di fama mondiale. Pieno di turisti. Il biglietto di ingresso e’ costato 6 euro, una volta dentro una guida che parlasse italiano ce ne e’ costato altri 5 (in realta’ erano 10, ma eravamo molto poco convinti. Alla fine per non perderci ha abbassato il costo della meta’, chiedendoci di non dirlo agli altri italiani che si sarebbero uniti al gruppo. Pensavo fosse una prassi… ma tutti gli altri hanno pagato effettivamente 10 euro. ^^”)

Il sito archelogico in se’ e’ molto bello, ma c’e’ da precisare che non si vede molto: almeno la meta’ delle cose e’ ricostruito (beh… quando ci si mette un terremoto, si puo’ anche ricostruire. Ma quanto il vulcano Santorini esplode e ti riseppelisce con acqua prima e lava dopo… avere il palazzo costruito per meta’ in legno non e’ di grande aiuto XD), gli affreschi sono tutti spostati nel museo archelogico di Creta (anche se sul posto ci sono le ricostruzioni) e alcune cose erano in ristrutturazione. Pero’ ho imparato un sacco di cose, tipo che il leggendario Labirinto era in realta’ il palazzo stesso, cosi’ grande da correre il rischio di perdersi; che mentre loro costruivano palazzi, il resto dell’ Europa praticamente viveva nelle caverne; che erano in popolo tendenzialmente pacifico e con un’aspettativa di vita di massimo 35 anni (e si sposavano a 12!).

Ma DEVO assolutamente fare una menzione particolare alla nostra guida. Faceva un caldo incredibile, boccheggiavamo tutti e lui ha cercato di essere il piu’ professionale possibile. Ma il suo modo di esprimere le cose (parole e tono di voce) era incredibilmente comico. Sembrava che si fosse imparato la lezione a memoria,  ma a volte si impicciava e si bloccava, e ha ripetuto a ripetizione (a volte anche senza motivo apparente) i seguenti concetti/termini:
1) il monte Yiouchta, il monte dove teoricamente e’ morto Zeus
2) sacrifici umani
3) il gabinetto della regina ( anche i cessi hanno il loro valore XD)
4) mitologia/leggenda (accompagnando le parole con un gesto di unione di entrambe le mani e saparazione, come se li riponesse su 2 scaffali diversi)

… e li diceva imitando inconsciamente Corradi Guzzanti quando interpreta Fulvia di Rieducational Channel. Tanto che all’ennesimo “sacrifici umani” mi e’ scappata la parodia…

“LO SAPEVATE?
Perche’ gli uomini accompagnano sempre le proprie fidanzate/mogli a fare shopping, se e’ evidente che preferirebbero essere da tutt’altra parte?
E’ solo amore… o forse e’ solo il perpetrarsi di riti mortali vecchi di secoli?
SACRIFICI UMANI, su Rieducational Channel”

Comunque, finita la visita (piu’ o meno un’oretta e un quarto) e fatte foto ad ogni genere di rudere, siamo tornati ad Heraclion, abbiamo mangiato qualcosina e poi di nuovo in camera. Un po’ di riposo, prima dell’uscita di stasera.

Alla prossima!

Creta giorno 2: isola di Chrissi (o Chrysi)

“Se qualcosa puo’ andare male, lo fara’”

Eppure lo giuro… non volevo fare ritardo questa mattina. Avevo impostato la sveglia del mio orologio alle ore 06:45, in modo tale da essere pronti per le 7, fare colazione in hotel e partire con calma per prendere l’autobus. Certo… peccato di essermi scordato di risistemare l’orario del telefonino, mandando avanti di un’ora. Risultato? Il mio telefonino suona alle 06:45… ovvero alle 07:45 orario di Creta ^^” per fortuna S. sveglia sia me che G. alle 07:10 bussando alla nostra finestra. Ok, anche oggi disastro evitato XD

Comunque, eccoci alle 08:10 alla stazione degli autobus, pronti a partire, passare 3 ore in viaggio…

Apro un piccolo discorso (che spero di chiudere subito): gli autobus cretesi sono grandi, comodi (con tanto di aria condizionata) e fino ad adesso sono sempre partiti in perfetto orario. Ma… sono LEEEEEEENTI ^^” vanno piano, le strade non sono il massimo della funzionalita… insomma, come ha detto oggi S. “C’e’ gente che ci e’ morta di vecchiaia li’ dentro”

…e raggiungere Ierapetra alle 11:20. Da li’ dovevamo prendere un traghetto per la rinomata isola di Chrissi ( o Chrysi, si diceva in 2 modi) alle ore 12:30. Quindi ci tocca un’attesa di un’oretta. Ci accomodiamo sul traghetto, posti in cima per prendere un po’ di Sole e di arietta fresca quando parte e… gia’, quando parte? Il traghetto si riempie fino all’inverosimile, e quando ormai ha raggiunto il livello “barcone della speranza pieno di profughi libici” , la comunicazione di servizio ci dice in inglese che dobbiamo TUTTI spostarci al traghetto in arrivo. Quindi da primi finiamo ultimi, nella cambusa XD

Ma l’importante e’ partire. E dopo altri 45 minuti di viaggio, raggiungiamo finalmente l’isola tanto desiderata. Visto che si sono fatte le 13:20 e il traghetto riparte alle 18:30, cerchiamo di fare le cose in fretta. Rapido pranzo al bar dell’isola, tempo di digestione e poi… bagno!!

All’ora di pranzo incontriamo il vero signore dell’isola, a cui tutti i villaggianti della giornata (me compreso) hanno offerto doni in cibo: un cucciolo di labrador, cosi’ adorabile che nessuno ha saputo resistere al suo sguardo “magnetico” *_*

Il nostro pasto? Un’insalata di pollo alla maniera greca. Ovvero…. imbottito e sommerso da joghurt greco. Una delle cose che io proprio non riesco a capire: non ha sapore, non ha zucchero, e deve essere per forza abbinato a qualcosa per avere senso. Mah…. per lo meno e’ dietetico.

La spiaggia, il mare… non ci deludono affatto. Anzi, e’ oltre le mie piu’ rosee aspettative: sabbia bianca, acqua cristallina, il tutto condito da giornata calda e con il giusto vento. Insomma… un piccolo paradiso terrestre.

S., R. e G. si fermano per prendere il Sole. Io invece non riesco a sopprimere il mio animo da esploratore e comincio a farmi una passeggiata. E faccio le seguenti scoperte:
1) l’isola sara’ anche disabitata, ma evidentemente e’ frequentata anche di notte. Perche’? Ho contato, seminascosti tra la vegetazione dell’isola, almeno 6-7 accampamenti. E dal traghetto, mentre stavamo arrivando sull’isola, ho scorto qualche barchetta tra le insenature.
2) l’isola e’ sia sabbiosa che rocciosa. Spingendomi 300 metri piu’ avanti, ho incontrato la parte rocciosa, all’interno delle quali roccie erano incastonate diverse conchiglie! E anche belle grandi e antiche! Mi sono messo a cercare in giro, sfidando i dolori ai piedi, e ne ho trovate 3.
3) un po’ piu’ avanti della zona conchiglie, ho trovato una… coppia di nudiste integrali. Ringrazio i miei occhiali da sole e la mia faccia monotematica, perche’ devo ammetterlo…. un ringraziamento MOLTO sentito alle mamme di tutte e due XD

Digestione compiuta, torno al campo base e io ed i miei amici ci facciamo il bagno. Acqua fresca, fondali ben nitidi… anche la mia maschera da sub mi ha fornito buone esplorazioni sottomarine. I miei amici invece fanno amicizia con una coppia di italiani, con i quali scambiano commento e consigli.

Ma il tempo e’ tiranno, e le 18:30 arrrivano forse troppo presto. Saliamo sulla barca, e prima della partenza si scoprono altri italiani in vacanza (3 coppie di napoletani ed il loro “sdeghede’”, una coppia del Nord italia che componeva un diario di viaggio e a cui mancava la loro Matti) ma quando il traghetto riparte si forma un curioso e religioso silenzio: nessuno vorrebbe andarsene da quell’isola, e tutti la guardano con incredibile malinconia e rassegnazione. Gia’… chissa’ quando si rivedra’ un posto come questo…

Intanto G., che non avendo il cappello ha usato una maglietta per farsi una specie di turbante (il nostro Gheddafi, e quando ci guidava verso la spiaggia il nostro Sandokan XD) alla fine si e’ scottato pesantemente: le braccia erano viola, e la faccia era rossa…. tranne nella parte coperta dal turbante. Uno spettacolo quel contrasto di colori. Forse adesso si ricordera’ che la crema solare va messa piu’ di una volta XD

Poi siamo tornati a Ierapetra, e da li’ alle 20 l’autobus per tornare al nostro albergo.

Crollo dal sonno anche io… ma un ultimo consiglio: se doveste fare una vacanza a Creta, affittatevi una macchina. Ne guadagnerete in salute mentale ^^”

Alla prossima!