… va bene, allora dimmi quello che vorresti sentire da me.
Fammi sapere le parole esatte che vuoi escano dalla mia bocca. Quelle parole a te tanto care, quelle frasi che ti permetterebbero di pensare che hai tutto sotto controllo. Che il tuo mondo è ancora quello che vorresti che sia. Che io, che ne faccio parte, sia quel sasso immutevole che ti piacerebbe continuare a scolpire secondo i tuoi “giusti” gusti.
Le parole che sentiresti sarebbero tutto tranne che oneste, sarebbero prigioniere di convenzioni, di affetto malato, di aria stantia. Ma l’importante è che le dica, giusto?
Sai che non credo più in Dio da un bel pò? E cercare di sotituirti a Lui è un passo falso. Ti dico questo perchè sono convinto che il mondo sia dettato sia dalla casualità che dalla convenienza. Quindi credo che le vie siano tante, anche diverse dall’unica che tu hai in mente per me.
Lungi da me volerti fare del male. Sei una delle cose più importanti della mia vita. Ma come pensi che io mi senta, quando mi rendo conto che non fai alcuno sforzo per capire il mio punto di vista? Cosa pensi che provi, all’altezza del petto, quando mi rendo conto che ogni mio tentativo di esprimere la mia personalità diventa, per te, una malattia da debellare prima che prenda piede?
Diventare una persona uguale a tutte le altre… è questo quello che vuoi? Trasformarmi in una persona senza qualità… è davvero ciò che desideri per me? Colorare il mio mondo di un “rassicurante” grigio è ciò che ti spinge ad usare le parole come fruste?
….
… alla prossima.