“Prima domenica di Maggio… mi piacerebbe andare in giro… Cosa proponi che possa essere alla portata di una donna appena ciclata?”
Sabato pomeriggio. Rassegnato a passare una domenica a casa e quindi… il messaggio di A. e io che per poco mi commuovo. In effetti non ci sarebbe nulla di così emozionante, ma a volte mi dimentico che non tutti i miei amici sono dei pigroni terrificanti ^^” l’ultima parte è curiosa, anche perchè alla fine abbiamo scelto una meta che, per quanto molto bella, forse non era proprio adatta ad una “donna appena ciclata” XD
Si sceglie infatti Tivoli, è più precisamente il Parco Villa Gregoriana, restaurato e portato allo splendore dal FAI (ente protagonista di un’altra delle mie uscite). E ci siamo goduti una splendida giornata tra natura ed arte (nonostante A., detta “la signora dei mezzi”, abbia dovuto la mattina lottare ed incredibilmente perdere contro una linea di autobus dagli orari MOLTO poco puntuali ^^”)
Belvedere sulla Valle dell’Inferno
Iniziamo la lezione di storia (e state attenti che vi interrogo): situata in una valle scoscesa a ridosso dell’antica acropoli Tibur (arroccata su uno sperone di roccia e raggiungibile solo tramite un ponte), destava meraviglie già in passato per la sua natura rigogliosa ed incontaminata, in continuo mutamento dato che le acque del fiume Aniene venivano a gettarsi, rombando, proprio all’interno di questa valle. Scelta dal console romano Manlio Vopisco come posto ideale per la costruzione della sua villa, nei secoli successivi (soprattutto alla fine del 700) è stata tappa irrinunciabile per ogni pellegrino, viaggiatore o artista in viaggio per Roma: infatti rappresentava la sintesi perfetta tra storia (la presenza dei resti dell’acropoli), natura (il paesaggio maestoso e selvaggio) e mito (la presenza delle grotte delle Sirene e di Nettuno). Purtroppo la forza distruttrice del fiume, unita al fatto che la roccia della Valle dell’Inferno è di natura calcarea, porosa, poco compatta e friabile, ha provocato diverse violente inondazioni che hanno causato decine di vittime e danni materiali nella città di Tivoli. Ma solo con l’elezione a Pontefice Massimo di Gregorio XVI (1831) si intervenne sul problema: nel 1832 fu approvato il progetto dell’ing. Folchi, che nel 1835 creò sotto il monte Catillo due canali artificiali(i Cunicoli Gregoriani), che convogliavano le acque del fiume direttamente fuori dall’abitato, salvando di fatto la città dalle piene dell’Aniene. Ma il Papa non si dimenticò della Valle dell’Inferno: creò quindi un parco di alberi sempreverdi all’interno della valle attorno alla nuova cascata artificiale risultante dal progetto di Folchi. Nasce così la Villa Gregoriana. Bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, nel dopoguerra diventò una sorta di enorme discarica. Nel 2002 fu concesso in comodato dallo Stato al FAi, che dopo anni di intensi lavori riuscì a riaprirlo al pubblico nel 2005.
Belvedere sulla Grande Cascata
L’inizio della nostra camminata comincia verso le 10:40 costeggiando un lato della montagna. Ci si presenta subito una piccola deviazione, che ci porta a vedere i Cunicoli Gregoriani e la Grande Cascata, con il suo salto di circa 120 metri. Tornando sul percorso principale incontriamo i resti della villa di Manlio Vopisco, perfettamente integrata con la natura circostante e solo pallido rimasuglio della magnificenza che doveva avere non appena costruita (lo sappiamo grazie al poeta Stazio, anche perchè la forza del fiume e l’umidità ha impedito la conservazione e l’ha quasi distrutto del tutto ^^”). Continuiamo quindi la discesa nella Valle dell’Inferno, raggiungendo prima la radura di ponte Lupo e quindi visitando l vicina (e fresca) grotta delle Sirene.
Ruderi della villa di Manlio Vopisco
Arrivato sul fondo, non ci resta che risalire verso l’arcropoli sul lato opposto, con tante altre cose da vedere come un altro Belvedere sulla valle dell’Aniene e la grotta di Nettuno (raggiungibile solo attraversando i cunicoli del Miollis) fino a raggiungere la cima e poter vedere da vicino i templi di Vesta e di Tiburno.
Belvedere sulla Valle dell’Inferno e Radura di Ponte Lupo
Qualche consiglio/curiosità/suggerimento:
- Il fiume deve il suo nome allo spirito del re etrusco Anio, che secondo la leggenda giunse a cavallo dalla sua terra natia nel tentativo di salvare sua figlia Salea, rapita da Catillo, ma perì tragicamente mentre attraversava proprio le acque dell’odierno Aniene.
- Un’altra leggenda vuole che coloro che avessero affrontato la discesa negli “Inferi” passando dalle grotte di Nettuno e delle Sirene avrebbero avuto l’opportunità di imbattersi nella Sibilla Tiburtina, un oracolo in grado di fornire responsi a quanti le avessero posto dei quesiti.
- L’ingresso principale al parco Villa Gregoriana è in Largo Sant’Angelo 1
- il costo per visitarlo è di 7 euro (gratis se si è iscritti al FAI e con agevolazioni varie a seconda dell’età, della residenza o meno a Tivoli e alle famiglie). Secondo le varie segnaletiche presenti nella villa, per fare il percorso intero ci si impiega un’oretta e mezza…. ma io ed A. abbiamo concluso il percorso alle 15:30, perchè abbiamo perso tempo a goderci gli sprazzi di Sole, a fare un sacco di foto e più genericamente a goderci tutto quello che la Villa aveva da offrirci ^^
- Il percorso principale è di facile percorrenza, e comunque si viene forniti di una mappa all’ingresso. Vi consiglio comunque ogni deviazione possibile che di solito porta a dei belvederi di grande impatto. Ma tranquilli, sono presenti diverse panchine nel caso vi sentiste stanchi XD
- A. ha visto un’anfora vicino alla radura di Ponte Lupo e giocando con la prospettiva è riuscita a farsi fare una foto… del suo segno zodiacale (questa ci teneva la scrivessi XD). E considerando che nonostante il ciclo si è fatta tutta la camminata senza mai lamentarsi mentre vedevamo ragazzi/e più giovani di noi già con la lingua di fuori dalla fatica (??), non capisco perchè si lamenta quando la chiamo “Wonder Woman”
- E’ una visita adatta a tutti, singoli, coppie, gruppi e famiglie… ma non è un parco giochi e nemmeno casa vostra: se portate un cane, tenetelo al guinzaglio (io ed A. ne abbiamo visto diversi che vagavano liberi e si “svuotavano lo stomaco” con altrettanta libertà ^^”), se portate bambini fate in modo che non lascino cartacce in giro e gettino sassi dai belvederi (visto purtroppo anche questo -_-”). Ci sono voluti anni per rimetterlo in sesto, è compito anche nostro/vostro mantenerlo in questo stato.
Veduta templi di Vesta e Tiburno
Consigliato? SI. Se volete passare una giornata rilassante, in mezzo al verde, magari al fresco dei tanti alberi e contemporaneamente immersi nella storia è il posto che fa per voi. E Tivoli è comunque una città con molte altre meraviglie da mostrare.
Alla prossima!