Ho deciso di provare Google+.
In realtà per un semplice motivo. E’ da un pò che ho in mente di sfruttare la mia permanenza in quel di Calabria in modo diverso. L’idea “Foto” ormai mi rimbalza in testa da parecchio tempo. Non so perchè non ci ho pensato prima. In parte perchè forse sto odiando questo posto e il lavoro che sto facendo ondeggia tra il “molto utile” e il “lo odio”.
Ma non posso negare che il posto dove mi trovo è ricco di paesaggi stupendi, di vedute mozzafiato e di natura incontaminata. Certo, c’è anche altro… ma voglio focalizzare sulle cose positive. E le foto possono darmi qualche bel ricordo, quando tutto questo sarà finito. E da questo pensiero sono arrivato a quest’altro: magari qualcun altro potrebbe godere di queste bellezze. Volevo condividere qualcosa di bello con qualcuno.
(Tranquillo, mio caro blog. Non ti sostituirò mai. Ma non sei molto visibile ^^” e devo anche essere sincero, non sono come sfruttare al meglio gli spazi qui per le foto.)
Quindi, sono finito su Google+. Ho sempre bistrattato Faccialibro, e sono finito sul suo concorrente. Ma come ho scritto sopra, avevo già ben chiaro cosa fare in quel social network. E poi, mi avevano parlato di 2 cose interessanti:
1)non è “sputtanato” come Fb
2)ha un sistema di controllo privacy che ha dell’incredibile: il tuo nome abbinato al sito può anche non comparire su Google!
Ho dato un’occhiata alle varie opzioni, ho creato una “cerchia” (si dirà così? NOn mi ricordo più…) di amici – ok, sono solo 3 persone ma è un inizio – ho messo la mia immaginetta di Johnny e quindi… mi sono fermato a ricontrollare il tutto. Spulciando negli spazi di uno dei 3 utenti di cui sono “amico”.
Prima di tutto, mi ha lasciato un pò spiazzato il fatto dei messaggi brevi. Lo sai che quando scrivo ho bisogno di farlo a lungo. Lo sai che ha su di me una funzione catartica. Ma… mi è stato detto che le frasi possono anche essere più lunghe, quindi è una preoccupazione stupida.
E poi… la stessa condivisione che bramavo ad un certo punto mi ha spaventato.
Sono un egoista. Quello che è mio è mio. Non ho molte esperienze, ma quelle che ottengo… anzi, quelle che ottengo e capisco… sono profonde e preziose. E ai miei occhi e al mio cuore sono così preziose che ho paura che anche solo mostrandole agli altri me le possano “rubare”.
Sono altruista. Visto che voglio bene ai miei amici, se condividere con loro le mie esperienze può aiutarli o anche solo farle sorridere allora sono pronto ad essere derubato di tutto quello che ho.
Sono profondamente spaventato. Ho paura del contrario. Ovvero, esperienze e gesti gentili che i miei amici possono offrirmi per aiutarmi o anche solo farmi sorridere. C’è una parte in me, qualcosa di oscuro e di sconosciuto (o almeno, vorrei credere che sia così: se scoprissi che è una cosa “banale” mi sentirei peggio), che mi urla in testa che non me le merito queste cose. E in automatico, mi chiudo. Gentile, cortese ma distante. E’ strano detto da me, ma sono un maestro delle distanze.
… sapete una cosa? Dovrei rileggere quanto ho scritto, ma ho sonno, sono stanco e adesso mi sento davvero giù. Non so se sono rimasto sul “tracciato”, se ho scritto quello che volevo scrivere. Non mi interessa. Voglio solo chiudere gli occhi…. e dormire.
Alla prossima.