Archivio mensile:dicembre 2013

La magia dell’ignoranza

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In realtà la giornata del 9 non è finita in scatafascio e depressione come l’intervento in biblioteca che ho scritto prima. Anzi… la svolta è stata positiva.  E tutto grazie a… l’aggeggio in foto (di cui ancora non so il nome XD)

Giravo all’interno di villa Borghese, sempre meno cupo ma ancora pensieroso. La motivazione è semplice: sono un tipo abitudinario, quando scopro qualcosa (una persona, un percorso,  un rito) che mi crea una sensazione di benessere non esito ad usarla anche parecchie volte. Beh, la passeggiata che passa all’interno di villa Borghese è una di queste cose.

Stavolta però mi sono fermato di fronte ad uno di questi strani mezzi di trasporto. In realtà li vedevo ad ogni passeggiata… ma stavolta mi sono detto “Perché non toglierci li sfizio?“. Mi sono avvicinato, ho chiesto il costo, ho ricevuto semplici istruzioni su come muoversi e non cadere (più facili du quanto pensassi) e quindi… viaaaaaaa! XD

Sono stati i 26 minuti più strani della giornata, e sapete perché?  Perché non sono andato veloce, ho fatto giri “standard” (potevo andare solo sulle parti asfaltate) e perché,  se ci pensassi bene, in fondo non era nulla di così ecclatante.

Eppure, in quei 26 minuti,  mi sono ricordato perché è facile per i bambini essere contenti. È grazie a quella che chiamo “la magia dell’ignoranza”. Non sapevo bene come effettivamente funzionasse il mio mezzo di trasporto,  ed è per questo che me lo sono goduto con particolare brio, illudendomi coscientemente che fosse una sorta di magia e non domandandomi altro, proprio per non rompere quella sorta di incantesimo. Infatti, sono stati solo i bambini che camminavano insieme ai genitori che mi hanno indicato quando passavo e si sono messi a ridere. Ed io… ho guadagnato un inatteso carico di buon umore che ha reso il resto della giornata più leggero e gradevole.

Quindi… forse non sempre l’ignoranza è un male, in fondo. A piccole dosi,  credo che sia “quel poco di zucchero che fa scendere giù la pillola” (grazie, signorina Poppins *_*). Il problema,  come sempre, è avere la giusta concezione della cosa. Perché non è giusto che siano solo i bambini a godersi la vita XD

Alla prossima!

Essere “altrove” (o almeno provarci)

Non so che genere di spirito eversivo (o masochista) mi spinga ogni volta ad entrare in una libreria. Questo sapendo che in un modo o nell’altro non posso comprare alcun libro. 

Io in casa dei miei genitori che leggo qualcosa che non sia studio crea in mio padre e mia madre (soprattutto lei) delle profondissime paure. Potrei concentrarmi in un libro di pura lettura ed ignorare un libro di studio. E non so bene in realtà quanto sbagliano. Perché sbagliano… ma non so in che gradazione. 

Forse mi piace vedere i libri ben disposti sugli scaffali, ordinati per genere o per autore. Forse mi piace l’odore e la consistenza della carta.

Forse… mi piacciono gli infiniti universi che si aprono davanti ai miei occhi. Forse mi piace avere la possibilità di poter diventare qualsiasi cosa: dall’intrepido detective al più terribile dei mostri. Ed uscire da quel mondo e tornare cambiato, anche solo in minima parte.

Il mio mondo attuale non mi suscita più molte emozioni.  Da un po.

Alla prossima.