Archivio mensile:settembre 2016

Ritorno nel (tuo) villaggio dei puffi

Succede che dopo tanto tempo, in occasione di un evento importante, torni di nuovo nelle “terre dei tuoi avi”. Manchi da circa 3 anni, e anche quando ci passavi prima era soltanto per “toccata e fuga”. Stavolta sei giocoforza costretto a viverlo un pò di più. E la cosa nemmeno ti dispiace.

Il tuo “paesino” è diventato una piccola città. Tutti quei campi incolti, quei palazzi con tanta storie alle/sulle spalle, quelle stradine che non portavano a niente… ora sono università, centri commerciali, palazzine ristrutturate o rifatte nuove. La città ha ripreso vita: è più giovane, più movimentata, più vissuta. Passi tutta la serata a fare confronti tra realtà e ricordi, e sei tra il sorpreso ed il malinconico. Questo è ancora il paesino di quando andavi in 3° elementare, di quando per le vacanze estive lo frequentavi e giocavi a calcio su un campo di cemento ondulato o sul brecciolino, ma non è più il tuo. Non ne fai un dramma: le cose cambiano, si evolvono, migliorano. Ma non puoi negare che da un certo punto di vista sia un pò estranea. Ormai ti senti più un turista che un cittadino onorario.

Il discorso però si ribalta quando torni al tuo portone, quello con casa dei tuoi genitori affianco a quelle dei tuoi zii. Lì il tempo sembra essersi bloccato. Tanto più che, con il matrimonio di tua cugina, ci sono davvero tutti: i romani, i comaschi, i “polacchi”. Proprio come quando si era piccoli, e per passare il tempo si facevano le corse con i tappi, o le olimpiadi fatte in casa, o le partite a pallone facendo ogni volta sbattere la palla sul portone. E anche casa tua, pur con una diversa disposizione di alcuni mobili, uguale a come la ricordi…. se non fosse che hai la curiosa impressione che si sia abbassato tutto. Eppure quel tavolo di legno non lo ricordavi così… puffo. XD

Vuoi solo sederti, goderti la protezione che dona la casa al bambino che è in te, ma non puoi. Tutto in fretta, tutto da preparare, tante persone da incontrare. 

Chissà se ci sarà mai un altro posto in futuro dove potrai davvero sentirti al sicuro. E sentire pienamente tuo. Questo in cui ti trovi adesso è una meravigliosa illusione del tuo passato. Ti appartiene, ti ha formato e sorretto… ma non sarà mai il tuo futuro. Alcune tradizioni prima o poi si perderanno, e la cosa ti dispiace, ma abbandonarsi al passato come “fonte di sicurezza” forse è anche peggio.

Come ti ha insegnato la tua cittadina, bisogna ricordare… ed andare avanti.