Archivio mensile:giugno 2014

Attimi di vita in parole

Oggi stavo guardando in streaming un film che mi è stato consigliato, ovvero “The blueberry nights”, un film romantico come non ne vedevo da un bel po (di solito sono abituato alla “commedia romantica”).

Tralasciando storia, personaggi (ci sono un bel po di attori importanti in questo film) e musiche (molto delicate, si insinuano tra le pieghe della storia con leggerezza), vi voglio raccontare di un momento particolare, che ha dato il via ad una mia riflessione.

La protagonista scrive ad un suo amico di New York diverse cartoline (anche se sembrano quasi lettere) raccontandogli quello che fa e soprattutto quello che prova durante le sue estenuanti giornate, alla ricerca di sé stessa e… dei soldi per un’automobile. Mentre continuavo in silenzio la visione del film,  mi è venuto in mente che io non ho mai scritto una lettera cartacea. Di mail ne ho mandate un’infinità,  ma nessuna per la quale ho avuto bisogno di carta e penna. E le mail di solito sono per lavoro.

D’altra parte,  conservo con una certa cura diverse cose che mi furono scritte, cartoline mandatemi da amici in vacanza e scritte quasi fossero lettere, e persino uno dei regali di compleanno più belli che mi furono dati, ovvero una lunga lettera consegnatami a mano dalla diretta interessata e nella quale mi ringraziava di tutto cuore di esserle amica e sperava che lo saremmo rimasti per sempre.  (Lo so, qualcuno potrebbe giudicare il proposito decisamente infantile ed anacroistico… ma in quel momento mi ha riempito il cuore di gioia. Pensavo mi sarebbe esploso ^^)

E riflettevo che cose del genere sono incredibilmente eteree. Un po come la luce del Sole: in realtà sono i raggi che sono partiti dal Sole circa 8 minuti prima (se nom ricordo male), quindi è come se stessi “vedendo” il passato. Il presente potrebbe essere diverso,  a volte molto.

Eppure, proprio per questo, le lettere hanno un incredibile valore affettivo. È una sorta di istantanea della persona che l’ha vergata,  è il segno tangibile (è carta, qualcosa di “consistente”) della sua presenza nel tuo mondo in un preciso istante nella vita di entrambi. Una combinazione unica. Ed irripetibile.

Adesso sono le 3 di notte e torno mesto alla macchina. Una serata passata a festeggiare il successo di un’amica che presto… si allontanera’ dal mio mondo. E ho paura che di lei non mi rimarrà nulla di quello che vi ho scritto sopra. Avrò tutti i ricordi meravigliosi che mi ha donato ma ho una pessima memoria… e ho paura di ricordare in modo incompleto. Chissà se mi scriverà.  Chissà se una volta lontana… non avrà più bisogno di mie “istantanee”.

Lo so, scrivo così perché sono imbevuto di una sottile tristezza. Ma non credo che domani mi passerà.

Alla prossima.

Dubbi letterari in un posto… insolito

Un segno tangibile della mia noia?

Sono all’ingresso di un locale che non ho mai visto, e che da fuori sembra davvero interessante.  Ma non posso ancora entrare, perché devo aspettare gli altri componenti della serata. E questi stanno tardando da più di un’ora.

E cosa sto pensando?

Sono più l’Ulisse di Dante, che vede la montagna del Purgatorio prima di morire… oppure il soldato di vedetta del libro “Il deserto dei tartari”, che aspetta che arrivi il nemico, che si dice arriverà da un momento all’altro, ma sembra non arrivare mai? ^^”

Non sto bene per niente XD

Alla prossima!

Premio: The Very Ispiring Blogger Award

“Vi ringrazio! Questo è amore… questo è DAVVERO amore!” [cit.]

(… e finalmente ho potuto scrivere anche QUESTA citazione *_*)

Era stata una giornata… insolita. Non era successo praticamente nulla, se non… questo annuncio di premio. Spuntato così, quasi all’improvviso. E chissà se me lo merito davvero (non ho mai pensato di essere un ispiratore ^^”) comunque, i miei ringraziamenti a ildragoparlante per la nomination, ovvero colei che lentamente, tramite i suoi scritti, mi sta trascinando nel lato “frutta e verdura” della Forza (oltre a darmi diverse informazioni curiose ed interessanti, condite dalla sua meravigliosa gentilezza ^^ )

Le regole del premio sono:
– ringraziare la persona che ti ha nominato;
– elencare le regole e visualizzare il premio;
– condividere sette fatti su di te;
– nominare altri 15 blog e lasciare un commento per fargli sapere che sono stati nominati.
Optional: mostrare il logo del premio sul tuo blog e seguire il/la blogger che ti ha nominato.

7 Fatti su di me:

  • Adoro/amo i gatti. Uno di loro mi ha anche guarito da una sbornia, una volta.
  • Mi piacerebbe viaggiare. Ho uno spirito avventuroso/esplorativo, ma a volte mi manca il coraggio.
  • A volte preferirei non dover aprire bocca ^^”
  • Ho la capacità (a volte) di risultare incomprensibile anche alla persone che mi conoscono ^^”
  • Datemi un libro avvincente e rinuncerò a tutto il resto
  • Ci sono determinati film che mi rivedo ogni volta che ne ho l’occasione, anche se ormai conosco a memoria situazioni e dialoghi (e per me è sempre come se li vedessi per la prima volta)
  • Scrivo perchè…. ho una pessima memoria.

Vorrei condividere questo premio con i seguenti blog:

(ehmmm…. ecco… qui sorge il problema. Non ne ho 15  ^^” prima scrivevo solo per me stesso, e devo dire di aver conosciuto una minima notorietà solo da meno di un anno. Prima gli altri blog li guardavo solo distrattamente. Quindi ne posso nominare solo pochi. Spero mi perdonerete. Prometto che da adesso in poi seguirò con più attenzione ^^”)

mylifeisajungle

Ricomincio dalla fine

Undisclosed Resistance

 

Alla prossima!

 

Il vero significato di ogni singola parola

Ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. Sull’arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: ” È vera?” Sulla seconda campeggiare la domanda: ” È necessaria?” Sulla terza essere scolpita l’ultima richiesta: “È gentile?” ” (antico proverbio arabo)

Nelle prime fasi della nostra vita scopriamo l’esistenza di ogni singola lettera dell’alfabeto. Poi passiamo il resto della nostra vita a capire come usare le varie combinazioni di queste lettere, ovvero le parole. Perchè in apparenza una parola ha un solo significato, al massimo due. In realtà… possono averne di infiniti, a seconda del loro uso (o non uso) all’interno di una frase.

Ho così tanti difetti che su questo blog ho riportato solo i più visibili, quelli che mi hanno procurato più danni durante la mia vita (anche se in alcuni casi sono danni consapevoli). Eppure ho sempre tenuto ben presente dell’esplosività insita in ogni parola. Una parola più lenire il tuo dolore…. o nel peggiore dei casi, può crearti danni inimmaginabili. Fin da quando ero giovane ho avuto la profonda paura di ferire le persone senza volerlo veramente, e i pericoli più grandi venivano sempre nel momento in cui aprivo bocca. Quindi ho sempre cercato di valutare bene tutto quello che stavo per dire ad una persona. Quando mi arrabbio con qualcuno, tendo a chiudermi nel silenzio anche perchè ho paura che, preso dalla foga dell’arrabbiatura, potrei lasciarmi andare e dire qualcosa che non penso veramente. O meglio… potrei ingigantire in maniera eccessiva il momentaneo sentimento di rimprovero. E quando succede il fattaccio, immediatamente cerco di scusarmi con la persona interessata, consapevole del danno che potrei averle inflitto.

Ma…

…quando una persona che mi segue da tutta la vita prima mi dice frasi tipo “se potessi tornare indietro, ti manderei a fanculo” e “Se la gente fosse come te, farebbe meglio a suicidarsi“, poi nega immediatamente dopo di averle dette (forse consapevole la persona stessa di aver ENORMEMENTE esagerato ma non volendolo ammettere) e ci va ancora più pesante, per me… beh…

… è come morire di una morte straziante. Ogni singola volta.

Scusate, vi lascio… vado a dissanguarmi in un angolino nascosto, così non vi creo più fastidio.

Alla prossima.

Il mio piccolo “dáimon” personale (anche se gli voglio un gran bene)

Questo intervento sarà serio (anche se in apparenza vagamente assurdo) e… ci metterò dentro anche una mini pubblicità ^^”

Socrate, un filosofo dell’antica Grecia (nonchè mio preferito in assoluto tra tutti i filosofi che io abbia mai studiato), diceva di essere tormentato a una sorta di divinità minore, chiamata “dáimon”, inferiore agli dei tradizionali ma superiore agli esseri umani. Questa divinità lo tormentava sotto forma di voce interiore, e lo spingeva a discutere, farsi domande e cercare una propria personale verità.

Anche io, nel mio piccolo, ho delle “voci interiori” con le quali discorro. Visto che ho a che fare con loro da parecchio tempo, ho dato loro dei nomi e delle personalità, a seconda del modo in cui “intervenivano” nella mia mente durante momenti personali di riflessione. Ne ho 3 , per la precisione, e ad uno dei quali ho persino fatto vivere una luuuunga avventura su questo blog (“Anime della nebbia“, ben 17 puntate ^^” per il povero Peter Red). Ma è su un’altro che voglio soffermarmi, uno “spiritello” che ultimamente mi sta dando parecchio filo da torcere ^^”

L’ho chiamato Leonard Speedstep. E’ infantile, gioioso, curioso fino all’eccesso di ciò che non conosce e che stimola la sua attenzione. Fa sempre un sacco di domande, stupide o meno, ma in questo caso non conosce buon senso e nemmeno paura: domanda per capire e per conoscere, anche se la domanda può essere imbarazzante. Diciamo che… è sotto il suo influsso se una volta domandai con la massima ingenuità ad una mia cara amica “Scusa, giusto per curiosità… ma mi spieghi bene come funziona un assorbente interno?” (e grazie al cielo, lei si è fatta una risata e pur prendendomi vagamente in giro me lo ha detto XD). Sorride sempre. Trova sempre il bello di ogni situazione. Mi ha salvato la sanità mentale, in alcune occasioni.

Ultimo, ma non ultimo… lui rappresenta la mia creatività. Ogni volta che ho una bella idea su qualcosa da scrivere, “lui” mi aiuta dandomi suggerimenti su come migliorare i miei scritti, su cosa togliere, cosa migliorare, cosa rendere meglio. Come potete immaginare, faccio un sacco di discorsi parlando con me stesso XD Il problema è che… non è esattamente controllabile. A volte l’ispirazione è così potente che arriva a ronzarmi insistentemente nella testa, impedendomi quasi del tutto di fare altro.

Qualche sera fa sono uscito insieme ad una mia amica di Roma…

(PUBBLICITA’! Questa mia amica ha da poco aperto un blog su WordPress. In realtà non è nuova alla scrittura periodica su Internet, aveva un blog sulla quale scriveva poesie molto belle, ma per motivazioni personali aveva chiuso. Ultimamente ha deciso di riaprirlo, tornando sui suoi passi con motivazioni rinnovate e spirito alto come non mai. Il suo blog è “Lieto è a chi nasce il dì natale“, dateci un’occhiata e supportatela se vi piace ^^)

… ed insieme, dopo aver visto un film, siamo andati in un locale per mangiare qualcosa. Mentre aspettavamo che ci portassimo quanto avevamo ordinato, abbiamo improvvisato durante l’attesa un finto dialogo tra due vecchie fiamme, che si erano conosciute dieci anni prima durante un’immaginaria rivoluzione in Turchia, erano diventati amanti e poi si erano lasciati in modo brusco. Una cosa alla “Casablanca”, per intenderci *_* Quando poi ce ne siamo andati ognuno a casa propria, ho pensato che l’improvvisazione era venuta così bene che valeva la pena riportarla nero su bianco. Il problema è che in questo periodo non ho molto tempo per fantasticare, essendo disperatamente alla ricerca di un lavoro. Quindi, pensavo di accantonare l’idea per un pò.

…ma ero un illuso ^^”

Vi riporto il dialogo mentale tra me e Leonard, mentre stavo guardando alcuni annunci su Internet.

“Allora… cercasi barman…”
Io per quel bar dove si incontrano penserei a Cuba, sembra una meta abbastanza esotica e misteriosa…
“…dicevo… barman con esperienza…”
… quel barman che vi porta i liquori mentre chiacchierate lo farei rimanere muto, quasi un testimone silenzioso…
“…. non ce l’ho l’esperienza quinquennale! Al massimo so scrivere…”
…ecco, però non lo riporterei come un racconto, come fai di solito. Secondo me rende meglio come opera teatrale. Si, lo so.. mi dirai che non sai bene come si fa una cosa del genere. Però abbiamo il libro di tua madre, quello delle Commediole per tutte stagioni. Prendi spunto da lì ed almeno abbozzi qualcosa…
“LEO!! Mannaggia la miseria, stai zitto un attimo!! Non riesco a concentrarmi!”
Che sto facendo?
“Leo… ho bisogno di un attimo di tranquillità, o non riuscirò a combinare nulla oggi.”
Non vuoi più scrivere quella cosa?
“Certo che voglio, ma…”
Allora dovresti approfittarne. Mi sento in forma e credo che insieme riusciremo a creare qualcosa di bello.
“…ma non possiamo aspettare? Magari più tardi?”
E se poi ci dimentichiamo di tutte le buone idee? Dai, stacca un attimo e cominciamo a scrivere. Giusto qualcosina, dai…

Non ve lo sto qui a dire: a furia di insistere mi ha convinto. Dovevo cercare lavoro, ed invece mi sono ritrovato ad abbozzare l’inizio di un “atto” da opera teatrale, cercando di non rendere il tutto uno schifo.

A volte mi sento schiavo della mia ispirazione. E’ una tiranna, egocentrica e ribelle come una bambina viziata. Ed io mi ritrovo spesso a doverla calmare, cullare, per fare in modo che si tranquillizzi e mi dia un pò di pace.

A voi non capita mai?

Alla prossima!

 

Misteri della fede

Il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede” [Jorge da Burgos – Il nome della rosa (film)]

La fede non è passività. Apre alla vita. È lucidità, stupore, camminare e partecipare alla comprensione della vita” [Susanna Tamaro]

E’ capitato che qualcuno, durante la mia vita, mi domandasse se “credo” in qualche entità superiore di carattere divino (Dio, Allah o chi per lui). In quel caso ho sempre risposto di essere un agnostico. Molti lo confondono con il termine “ateo”, al che io li correggo: non ho la possibilità di sapere se esista o meno un’Entità superiore, ma nemmeno posso quindi in via teorica negare a prescindere la sua esistenza (come invece fanno gli atei). Da un punto di vista strettamente personale… posso dire di essere alla ricerca di un “qualcosa”, che al momento non trovo.

Quando espongo la mia teoria, ricevo una specie di “accusa” di pigrizia/comodità: in questo modo è come essere su due barche e non essere mai nel torto. Io replico dicendo che è tutto il contrario: cosa c’è di peggio di non avere una certezza? Soprattutto, una certezza “fondamentale” come dovrebbe essere quella della fede?

Oggi mi trovavo a Roma, zona S.Giovanni, per poi raggiungere la sede della CISL scuola regione Lazio (una faccenda di lavoro che vorrei proprio evitare. Ma ultimamente questo passa al convento… -_-”’). Durante il tragitto per raggiungere la sede, passo accanto alla basilica della S.Croce di Gerusalemme. Quando torno indietro per prendere la metropolitana, visto che avevo qualche minuto da perdere, entro all’interno della basilica, riuscendo così a soddisfare 2 obiettivi (in quel momento) di primaria importanza:

1)fuori fa un caldo africano, e dentro la chiesa la temperatura è decisamente più fresca;
2)una ricerca di silenzio, e nessun posto può essere più utile a riguardo di un luogo di fede;

Antonietta Meo, per chi le voleva bene “Nennolina”

Quando faccio il mio ingresso nella basilica, oltre ad accogliere quasi con le lacrime agli occhi l’immediato refrigerio delle ombre della chiesa (e ciò vi fa capire QUANTO facesse caldo a Roma oggi ^^”) mi guardo intorno… e non ci trovo niente di così interessante. La giudico quasi una chiesa “standard”, insomma non attira la mia attenzione. Vago in silenzio.Mi rendo conto che ci sono due “entrate secondarie”, dei percorsi alternativi. Vi parlo del primo, anche perchè è quello che ha dato lo spunto a questo intervento.

In quello di sinistra, per prima cosa vedo l’immagine che ho postato qui sopra. Voi cosa ci vedete, in questa bambina in posa per una fotografia in bianco e nero? All’inizio mi sembrava quasi altezzosa (una caratteristica che ho sempre odiato nelle persone) poi, soffermandomi a guardarla meglio, ci ho visto invece una sorta di profonda sicurezza. Poi, vedo la stanza che le è dedicata: la sua tomba (con tanto di grande lapide con nome, data di nascita e morte) alcuni quadri che la dipingevano felice nel guardare un crocefisso (in uno di questi, sembrava avere una gamba finta…) e due teche, che contenevano i suoi vestiti, i suoi giocattoli e delle lettere nelle quali pregava di diventare ancora più buona. Non capivo chi fosse, in realtà.

Mi metto un attimo in disparte, prendo il mio telefonino (con connessione Internet) e comincio ad informarmi, prima su wikipedia (qui) e quindi su un sito più “specializzato” sull’argomento (qui). Per riassumere al meglio (anche se vi consiglio di leggere voi stessi nei siti) la piccola Antonietta ha avuto una vita brevissima (è morta a 7 anni) tormentata da una bruttissima malattia (tumore osseo) che prima l’ha privata di una gamba e quindi l’ha portata alla morte. La cosa che veramente è stupefacente di questa bambina è la sua ASSOLUTA fede, che ha iniziato a manifestarsi fin dall’età di 3 anni. Anche quando la malattia le ha portato via la gamba, lei non ha smesso di essere positiva e di diffondere serenità.

Queste scoperte mi hanno riempito la testa di pensieri, e visto che non riuscivo a “dipanare la matassa” che avevo in testa, ho deciso di continuare la visita di quell’ala. In un’altra stanza, erano presente delle reliquie decisamente “importanti”, tipo due spine della corona di spine indossata da Cristo sulla croce, o il dito di S. Tommaso (oltre ad una riproduzione della Sindone)… ma sinceramente non mi importava nulla. MI sono detto: “Ma come fanno a sapere che sono proprio gli oggetti che dicono di essere? Sono state autenticate… in che modo?”. Quindi, sono tornato alla tomba di Antonietta.

Credo che sia a causa di esempi come la piccola “Nennolina” che non posso essere un credente ma nemmeno un ateo. Da quello che ho letto, la bambina era davvero “invasa” dallo Spirito Santo, accettandolo con immensa gioia e sicuramente coinvolgendo anche familiari e piccoli amici. Ora, mi domando… perchè mai Dio (o Allah, o qualunque altro nome viene dato alla stessa divinità da persone diverse) dovrebbe permettere ad una bambina tanto splendida di morire? Perchè non le ha permesso di vivere a lungo, così che riuscisse a cambiare in meglio il mondo? Chissà, forse sarebbe potuta diventare come Madre Teresa di Calcutta, o forse semplicemente un’amorevole madre di chissà quanti figli. Sarebbe stato meraviglioso lo stesso. Perchè Dio dovrebbe avere un piano tanto orribile per lei? Non dovrebbe esistere un Dio del genere. Ma contemporaneamente…. avere il dubbio mi sembra il modo migliore da parte mia per onorare la memoria di persone apparentemente così splendide che hanno fortemente creduto in un’entità superiore ed in suo nome hanno cercato di diffondere il “bene”.

Una volta ero arrivato alla conclusione che Dio è una sorta di grande architetto dell’universo. Ha creato tutto, e fin da subito ha stabilito OGNI regola. L’uomo, essendo un essere imperfetto ma in costante miglioramento, pian piano sta scalfendo quello che prima era superstizione e l’ha fatto diventare scienza. Ho sempre considerato la Bibbia come un interessante libro di filosofia, ma MAI un libro di verità assolute. Quindi, in realtà la scienza è solo il modo in cui gli uomini scoprono, piano piano, il linguaggio di Dio. Ciò però vorrebbe anche dire che i cosidetti “miracoli” hanno una spiegazione “naturale”. E Dio (sempre che esista) sarebbe solo una sorta di immenso guardone, colui che ha fatto “partire la macchina” e poi si accontenta di vedere come va a finire.

Rileggo… e tutto mi sembra così confuso, come quando si deve discutere di qualcosa di cui non è possibile conoscere la verità. Naturalmente tutto quello che ho scritto sono opinioni personali…. e nemmeno così chiare, credo. Ma avevo bisogno di far uscire dalla mia mente… qualunque cosa sia uscita.

Dal mio punto di vista… essere un agnostico è la mia unica scelta consapevole.

Alla prossima.

Spero sia il caldo….

E’ da stamattina che… sono stanco/scarico/confuso…

Da quando sono sveglio, faccio fatica ad articolare parole e a “fare cose” in generale…

… non riesco a fare nulla e mi sento così stanco che non me ne importa niente…

… oggi passa persino dalle mie parti una delle mie più care amiche (che vedo poco e che vedrò in futuro ancora meno) insieme ad altri suoi amici e faccio la figura del muto asociale, non arrivando nemmeno a spiccicare parola…

… spero sia perchè fa un caldo africano, altrimenti è davvero grave…

A spasso per Roma – il Bioparco (parte 2: i disegni delle farfalle)

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Quiz: chi è l'intruso?

Il piccolo edificio dedicato a “Farfalle e co.” è stato l’ultimo che ho visitato, cone vi avevo detto nel precedente intervento. Per visitarlo, avevo dovuto pagare un sovrapprezzo all’ingresso del Bioparco.  E la mostra sui pesci alieni… non mi aveva convinto molto.

La visita non era cominciata con i migliori auspici: non che fossero poco interessanti gli insetti che erano esposti all’inizio (a proposito, avete risolto il quiz dell’immagine che ho postato? XD) ma gli insetti mimetici, le cavallette e le blatte (…bleah!) li avevo già visti nella seconda parte del rettilario. E di farfalle… nemmeno l’ombra. Ma non dovevo attendere molto.

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Un attimo di bellezza... prima che volasse via

La stanza delle farfalle era una grande stanza a parte, dalla temperatura più alta ed umidità non da poco, piena di piante (alcune artificiali), con un mini laghetto con dei pesci rossi al centro ed una rete bianca a maglie strette sul soffitto. E poi loro… le padrone di casa.

Le eleganti signorine dalle ali dai colori brillanti riempivano letteralmente gli spazi, svolazzando come piccole ballerine dell’aria. Assolute (ed intoccabili) padrone dell’ambiente, ogni tanto sembravano cadere e lasciarsi trascinare al suolo come foglie morte dai colori fin troppo vivi… poi un fugace battito di ali ed eccole di nuovo piegare la gravità,  muovendosi con una grazia che non aveva nulla di terreno. Era impossibile non rimanere in uno stato di quasi adorazione, ai limiti dell’invidia. Era come quasi toccare una specie di magia. 

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Farfalle in sosta sul soffitto

Sono rimasto seduto su una panchina lì presente per diversi minuti, immobile, mentre le farfalle mi svolazzavano intorno quasi incuranti della mia presenza. Naturalmente i più entusiasti erano i bambini, uno dei quali mi si è seduto accanto ed è rimasto come me in silenzio,  ma con due occhi sgranati dall’emozione che mi facevano una immensa tenerezza *_*

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Farfalle "minacciose": la farfalla civetta

Durante la mia silenziosa osservazione, mi rendo conto che alcune farfalle sembravano avere pezzi di ala mancanti o stropicciate/rovinate. Domando con la massima cortesia ad un’addetta, che mi dice che le ali delle farfalle, quando queste invecchiano, tendono a disintegrarsi fino a staccarsi… portando alla morte le farfalle coinvolte. Insomma… quando le farfalle smettono di essere detentrici di bellezza, muoiono. Mi sembra… quasi giusto. Dopo tutto… avete mai visto una farfalla brutta? Io no U_U

Dopo una quindicina di minuti (e tre farfalle che avevano deciso di usarmi come appoggio) mi sono fatto forza e me ne sono andato. Curioso: una volta fuori dalla stanza, mi sono sentito più pesante. Pazienza. L’importante è che la leggerezza rimanga li dentro,  a disposizione di tutti coloro capaci di lasciarsi emozionare dai disegni delle farfalle.

Alla prossima!

A spasso per Roma – il Bioparco

Devo fare due piccole premesse, prima di buttarmi nella descrizione della giornata di oggi:

1) nonostante qualche tentativo di organizzare la giornata del 2 Giugno, il giorno prima non ero riuscito ad organizzare nulla: chi era troppo lontano, chi era troppo stanco, chi semplicemente era un pò fanc***ista. E quindi ieri avevo un solo ed unico obiettivo per oggi: NON RIMANERE A CASA. Ho qualche vago e sotterraneo dissapore con i miei genitori, e quindi volevo passare una giornata tranquilla. La mia scelta è stata come sempre Roma, città che credo non arriverò mai a conoscere del tutto.

2) Arrivato a Roma di primo mattino (erano le 08:20) non sapevi minimamente dove andare. Ma era una bella giornata, io sono un buon camminatore… alla fine mi sono ritrovato a Villa Borghese. Bellissima e verdissima come sempre. E lì… ho letto il cartello del Bioparco, ovvero il giardino zoologico di Roma. Avevo un piccolo dubbio morale: come mi ha scritto un’amica che sapeva dove mi trovavo, “Bioparco = Zoo = Animali in gabbia”. Neanche a me piace l’idea di vedere animali rinchiusi in spazi ristretti e sicuramente non nel loro habitat. Ma… ho sempre pensato che vedere degli animali dal vivo e non semplicemente in foto o in televisione è un’esperienza più incisiva, ed inoltre ho letto che è una struttura controllatissima e comunque molto attenta ai bisogni di ogni animale. Quindi… ho lasciato vincere il mio “me stesso bambino” e alla fine sono entrato.

il Grande Coniglio Rosa ti tiene d'occhio. Fai il bravo.

il Grande Coniglio Rosa ti tiene d’occhio. Fai il bravo/ la brava.

Dopo l’incontro con il nume tutelare del Bioparco (…) mi sono diretto immediatamente alla biglietteria. Decido per una volta di fare il giro completo: ingresso generale + ingresso “Pesci alieni” + ingresso “Farfalle e co.”. Pago 20 euro ( … vabbè, per una volta si può fare ^^”) e faccio il mio ingresso.

I primi animali che incontro sono dei Coati Rossi, delle scimmiette dal musetto lungo che per un attimo ho confuso con i più famosi Lemuri, quindi un elefante asiatico che faceva colazione (anche piuttosto svogliatamente) ed un ippopotamo pigmeo che si faceva una “rumorosa” dormita (stava russando, non scherzo XD) ed infine un casuario. Mi soffermo su quest’ultimo qualche secondo: era il primo animale che si avvicinava ai visitatori… e ci guardava apparentemente interessato. E poi pensavo di averlo già visto da qualche parte. Leggo il cartello che lo descriveva, e lo collego immediatamente: era uno degli animali selvatici che trovi nel gioco “Far Cry 3″ e soprattutto in gruppo era incredibilmente pericoloso. Mi faccio scendere un leggero brivido gelido lungo la schiena (il suo respiro era particolare: sbuffava e gonfiava il collo ogni volta che mi avvicinavo. Non gli ero simpatico evidentemente ^^”)

"Ehi, John! Hai visto quanto è strano il primate che ci sta guardando??"

“Ehi, John! Hai visto quanto è strano il primate che ci sta guardando??”

I suricate mi hanno sorpreso. Ero convinto fossero animali estremamente paurosi, ed infatti quando sono arrivato ce ne era solo uno, in alto su una roccia, che faceva la guardia. Poi, ha fatto una serie di fischietti, e a poco a poco ne sono usciti altri due, quelli della foto sopra. Molto curiosi… ed incredibilmente coccolosi *_*

Mi sono diretto sul rettilario. Una volta dentro, la prima cosa che ho visto è stato però un bellissimo ibis rosso, con un colore tanto intenso che sembrava quasi dipinto. Poi è stato il turno delle tartarughe (oltre alla classica “gigante”, anche alcune con un guscio quasi sfaccettato a mò di bozzi spinosi) e persino i coccodrilli del Nilo, uno dei quali… appena mi ha visto mi ha accolto aprendo la bocca e fissandomi.

... senza offesa, ma il tuo entusiasmo non mi fa sentire così tranquillo...

… senza offesa, ma il tuo entusiasmo non mi fa sentire così tranquillo…

Poi, superati i coccodrilli ed il loro habitat ricostruito particolarmente umido ed afoso (stava per venirmi un raffreddore terribile), torno in un luogo chiuso e passo in rassegna diverse specie di rettili (coccodrilli, serpenti e lucertoloni in generale), ed anche insetti (alcuni schifosi, altri ingegnosamente mimetici) e piccole rane (tra cui la “rana pomodoro” XD), tutte però molto interessanti.

Uscito dal rettilario, diversi animali passano davanti ai miei occhi: zebre, struzzi, licaoni, orsi bruni enormi (ai miei occhi) e apparentemente pigrissimi (uno era stravaccato a pancia all’aria a prendere il Sole). Mi fermo un attimo, anche perchè si sono fatte le 13 e mi sta anche venendo fame. E mentre mi sto mangando una pizzetta presa in un chiosco del Bioparco (un consiglio spassionato: quando e se deciderete di visitare questo giardino zoologico, portatevi un pranzo al sacco. I prezzi sono un tantino altini ^^”) mi rendo conto che c’è un solo animale che può fare come gli pare e si crede una star: un pavone che gira libero per le strade.

"INCHINATEVI DI FRONTE ALLA MIA BELLEZZA!!!"

“INCHINATEVI DI FRONTE ALLA MIA BELLEZZA!!!”

La scena è stata la seguente: mentre mangiucchiavo, vedo un gruppo di persone che stanno venendo nella mia direzione ed il pavone sta andando verso di loro. Solo che improvvisamente si ferma e “fa la ruota”. Così, di colpo, all’improvviso. Tutte le persone si sbalordiscono, si fermano immediatamente e cominciano a riempirlo di foto(anche io ne ho fatte un paio) e dovevate vedere come si girava per farsi riprednere e fotografare meglio XD. E quando tutti hanno smesso di fargli foto… lui ha chiuso la coda e se ne è andato. Che primadonna!!

MI decido di andare a vedere l’acquario con i “pesci alieni”. In realtà negli acquari erano presenti dei pesci esotici che adesso cominciavano a popolare anche le acque mediterranee. Pesci balestra, pesci pagliaccio, storioni, pesci chirurgo (I PESCI VENGONO DALL’ESTERO E CI RUBANO IL LAVORO!!! XD) e anche lo stranissimo pesce scatola (??). Tutti molto interessanti, ma secondo me potevo evitare di spendere quei 3 euro. Non ne valeva così tanto la pena.

Continuo il giro. Finalmente riesco a veder anche i lemuri (che erano stretti tra di loro e dormivano uno accoccolato sull’altro), diversi tipi di uccelli (lo sapevate che esiste l’avvoltoio papa? O_O), animali da fattoria (galline, caprette, porcellini d’india) e persino i macachi del Giappone (due dei quali si stavano spulciando tra di loro… mentre il più grosso allontanava un paio di scimmiette più piccole dalla frutta congelata). Arrivo alla voliera, e vedo una grande varietà di uccelli, dalla cicogna europea all’ibis eremita. Leggo che ci sono anche delle tigri siberiane, ed aspetto pazientemente dei minuti per sperare in una loro uscita… ma essendo felini non possono essere che intelligenti. Faceva un caldo assurdo e loro hanno tranquillamente deciso di riposare all’interno della grotta, alla faccia di tutti i visitatori XD

E la “mostra sulle farfalle”? Ci sono entrato per ultimo, quando era l’unica cosa che mi era rimasta da vedere. Ma… ne voglio parlare in un intervento a parte. E’ stato sia istruttivo che particolarmente emozionante. ^^

Insomma, che dire? La visita è stata molto bella e molto istruttiva. Tutti gli animali erano trattati con il massimo rispetto e non ho visto segni di sporcizia da nessuna parte. I guardiani erano attenti ed impedivano ai turisti di lanciare cibo agli animali. In più, ho letto che quasi tutti gli animali presenti nel Bioparco sono nati in cattività, quindi il loro reinserimento nella natura selvaggia sarebbe quasi impossibile. Consiglio la visita, magari dal primo mattino così è possibile vedere tutto con la dovuta calma e senza correre.

Alla prossima!