Archivio mensile:luglio 2013

Non sei più lì

Sapevate che il mio sito, per quanto sconosciuto, si trova anche in alcuni motori di ricerca? O_O addirittura, in uno che ho trovato spulciando in rete per caso, ha come valutazione 4,1 stelle su 5?? Strano il mondo XD

Comunque… perchè lo scrivo? Oltre alla stranezza, anche perchè ad un certo punto ho trovato un altro forum che frequentavo assiduamente parecchio tempo fa, il sito degli Incantastorie

Non ricordo perchè non ci sono più entrato. Ho avuto periodi brutti, e quindi magari è per quello che ho abbandonato. A dire il vero, me ne dispiace. In uno dei pochi ricordi che mi sono rimasti di quel sito, era come sentirmi a casa.  Mi piacerebbe anche rifare capolino… ma mi sentirei una sorta di figliol prodigo. Al momento, mi limito ad augurare loro buona fortuna… ed invitare voi che mi leggete a darci un’occhiata.

Su quel sito ho scritto qualche storia… 2 credo ^^” una di queste l’avevo scritta esattamente il 14 febbraio 2009, alle 23:34. Si, proprio a S.Valentino. Una volta quella festa in parte mi faceva sentire piuttosto depresso. Ma era una bella storia (almeno per me), e la voglio riproporre anche qui.

Erì lì, sotto le coperte accanto a me. I primi raggi del Sole mattutino illuminavano la stanza. Tu dormivi. I tuo capelli lunghi sparsi su tutto il tuo cuscino. I tuoi occhi chiusi. Il tuo sorriso leggero, che hanno tutti quelli che stanno facendo bei sogni. La tua pelle che sa di talco. Le tue braccia che stringono una delle mie, quasi fosse un orsacchiotto. E io che ti guardo e quasi non respiro per paura di svegliarti.

Eri lì, in cucina. Con la tua vestaglia rosa. Con i capelli sconvolti. Con gli occhi socchiusi. Con quell’espressione buffa che hanno tutte le persone che si sono appena svegliate. In mano una tazza di caffè nero bollente. E io che aspettavo. La mia giornata cominciava solo con il tuo “Buongiorno” appena sussurrato ed accompagnato dal tuo sorriso.

Eri lì, davanti all’armadio. Come molte volte era alle prese con l’abito da indossare per uscire. Tu che mi chiedevi un parere, e io ogni volta ti rispondeva che eri bellissima sia con l’abito rosso che con quello nero. Saresti stata magnifica anche con un abito viola fosforescente a pois verdi. E tu che come sempre te la prendevi con me dicendo che non collaboravo. Ed io… ogni volta giuravo a me stesso che sarei stato meno sincero.

Eri lì, davanti alla pianta che mia madre mi aveva regalato per festeggiare la nuova casa. E ricordo ancora il tuo schiaffo quando ti avevo rivelato i miei sentimenti. Non sono mai stato bravo con le parole. Ed era sempre lì, qualche tempo dopo, che con uno dei baci più belli della mia vita mi chiudevi la bocca ed evitavi che dicessi un’altra cavolata.

Eri lì, in bagno. Mi facevi sempre gli agguati quando cercavo di farmi la barba, ed ogni volta dicevi che con la barba ti piacevo tanto. Cercare di radermi diventava un’impresa. Ricordo ancora che eri arrivata persino a nascondermi lamette e schiuma da barba. Mi hai persino costretto ad una caccia al tesoro… con te che ridevi come una matta quando andavo fuori strada.

Eri lì, quando andavamo a fare una passeggiata e mi davi un pizzico sulle braccia ogni volta che pensavi stessi guardando un’altra donna. E quell’espressione altezzosa, come se non te ne importasse molto ma quegli occhi fiammeggianti, che mi avrebbero incenerito all’istante se avessero potuto.

Eri lì, quando mia madre passava a trovarmi per pranzo. Ed eri sempre tu quella donna paziente, sempre sorridente.. a volte anche sorda, quando mia madre lanciava frecciatine su quello che preparavi. Irriconoscibile. Mi spaventavi. Ed ero così sollevato, una volta di nuovo soli, quando ti scatenavi come un terremoto e tornavi quella di prima.

..eri lì, quando siamo tornati dal funerale di mia madre. Non riuscivo a trattenere le lacrime, e una volta a casa mi sono subito seduto sul divano. Non volevo affrontare i tuoi occhi. Mi sentivo troppo debole. E tu… ti sei seduta accanto a me. Mi hai abbracciato e hai posato la tua testa sulla mia spalla. E siamo rimasti così, in silenzio. Mi hai cullato fino al mattino.

Ora che non posso più respirarti… come posso vivere?

(Buon rimanente S.Valentino a tutti)

…spero vi sia piaciuto.

Alla prossima!

Figlio di un “dio” minore

Sto per scrivere qualcosa di vagamente “infantile”, ma sono abbastanza irritato e scriverlo mi farà passare la piccola incazzatura.

Oggi mi sono prodigato a cercare di capire il perchè del malfunzionamento di una bilancia elettronica. Naturalmente, per me vedere i fili che vanno da un punto A ad un punto B – C- D – E ecc… mi permettono di capire vagamente la dinamica della distribuzione di corrente, ma non mi consentono di essere sicuro su dove e come mettere le mani. Diciamo che non sono molto “delicato” quando ho a che fare con piccoli meccanismi o fili che si potrebbero rompere ^^” . Mia madre, mentre ancora stavo svitando il rivestimento per vedere bene i fili all’interno, subito mi “consiglia” di chiamare mio padre per evitare di fare casini (non dandomi neanche il tempo di vedere io stesso se magari riuscivo a sbrogliare la matassa da solo). Mio padre, ben più esperto, viene a dare un’occhiata e trova subito il problema. Tutto a posto quindi…

.. ma anche no. Naturalmente animato dalla migliori intenzioni, comincia a fare il “sapientino”, dicendo che mi devo sveltire, che devo essere più elastico, che certe cose andrebbero viste subito…

…va bene, mi sono irritato non poco. E il mio “boss” mi ha pure vagamente rimproverato. E lì mi è venuto da ridere, perchè una situazione simile (inversa) è avvenuta quando mio padre non riusciva ad entrare sulla sua casella elettronica di posta. Io ben più esperto, gli ho detto che era un problema da poco e che si poteva risolvere facilmente.. e lui irritato, perchè si è sentito trattato come uno stupido (non era neanche lontanamente mia intenzione, e gliel’ho anche detto subito).

Mio fratello, nel frattempo, andato all’università per una faccenda di esame, torna trionfante con un 18 ad Analisi Matematica I. Non lasciatevi ingannare dal voto apparentemente basso: in realtà è una gran cosa, considerando che è una delle materie più difficili e c’è gente che cerca di superarla da anni senza riuscirci. Quindi, tutti contenti, me compreso.

..ma è da quando sono tornato che ho la sensazione di assistere ad una sorta di “affetto sbilanciato”, dovuto forse alla mia lontananza da casa per così tanto tempo. A mio fratello sembrano perdonare quasi qualunque cosa, con me scattano per la minima “cavolata”, quasi fosse ogni volta una specie di peccato mortale.

Si, forse sono esagerato… sono pensieri che passeranno da soli.

Non può certo essere così…

Alla prossima.

Mancata lettura del pensiero

Sapete quale è il potere “da supereroe” che odio di più?

La lettura del pensiero.

Anche perchè ultimamente ci sono parecchie persone che sono convinte che io padroneggi alla perfezione tale potere. La gente mi dice le cose a metà o in maniera fumosa, io non le capisco e quando le cose vanno giustamente male la gente se la prende con me perchè “non ho capito”.

Ma quante volte devo ripetere alle persone che devono considerarmi come uno stupido e quindi che devono dirmi le cose CON ESTREMA CHIAREZZA? Almeno avranno la sicurezza di potermi rimproverare senza il minimo rimorso.

Alla prossima.

Tornare per un solo giorno a Vibo

Il ritorno in Calabria non è stato come pensavo.

Mi immaginavo una sorta di “vacanza cammuffata”, un momento dove in completo relax avrei salutato tutti e mi sarei goduto una permanenza da turista in Capitaneria.

Oggi, il primo giorno in cui sono tornato nella sede del mio quasi ex lavoro, ho avuto come la lontana sensazione di essere tornato “a casa”. Posti che fino ad un mesetto prima mi stavano letteralmente spremendo ogni volontà ed ogni energia (erano brutti momenti, un pò per tutti)… adesso mi sembravano familiari. Quasi piacevoli.

Forse è vero. Quando stai per tanto tempo in un posto… tendi a diventare (o inconsciamente a considerarti) come parte integrante di quel posto.