Archivio mensile:luglio 2012

Chi ha i denti non ha il pane, e…

Penso di essere sempre stato una persona capace a volte di ragionamenti contorti… e a volte anche ingenuamente stupidi.

Non sono andato quasi mai in vacanza con i miei amici. Inizialmente perchè ero un ragazzino vagamente asociale, che preferiva leggere e starsene da solo; poi, anche quando ho cominciato seriamente a fare amicizia con altre persone, ho comunque rinunciato a seguirli d’estate. In questo caso, la motivazione era chiara: i soldi.

Già, sarei stato costretto a chiedere soldi ai miei genitori, che già mi pagavano liceo prima e università poi, quindi sono sempre stato restio e fare loro richieste economiche. In realtà loro stessi mi hanno assicurato che certe spese si potevano fare, ma in quel caso ho rifiutato per un altro motivo: mai dare a genitori come i miei una motivazione di rimprovero in più, nel caso che le cose si dovessero mettere male in futuro. Sono persone speciali e sono incredibilmente fortunato ad essere loro figlio, ma tendono ad essere decisamente repressivi e sono capaci, in un impeto di rabbia, a farmi a pezzi e a farmi sentire un verme (ne ho avuto ennesima dimostrazione in questi ultimi giorni… ma questa è un’altra storia)

Solo pochissime volte ha vinto in me la volontà di partire e di fregarmene di eventuali problemi mentali che potevo farmi: un’estate per esempio sono partito insieme ai miei amici “storici” per un’estate a Lloret de Mar, cittadina non lontana da Barcellona (Spagna), e ho passato una buona vacanza. L’anno dopo, invitato ad andare in Grecia con loro, dovetti rifiutare: mi serviva anche un portatile per studiare all’università, e quindi non volevo far fare doppia spesa ai miei genitori.

Insomma… sono sempre stati i soldi il problema. Almeno finchè non ho vinto il concorso per allievi ufficiali in ferma prefissata della Marina Militare e sono entrato nella Capitaneria di Porto. Così, dato lo stipendio mensile, ho ottenuto una certa base economica e quindi… pensavo di aver risolto i miei problemi.

Sbagliato -_-”

La capitaneria di Porto lavora SOPRATTUTTO d’estate. Quindi, data la mia poca anzianità, sono costretto anche quest’anno ad essere a lavoro tutta l’estate, e riuscire a prendermi una licenza solo verso la metà di Settembre. Il che vuol dire…

… salta la vacanza che avevo programmato con i miei amici in Turchia per la fine di Agosto, e quando tornerò tutti quelli che conosco saranno a lavoro/in periodo di studi.

Comincio a pensare che non si possa davvero avere tutto nella vita. E mi viene da ridere amaro, quando mio padre mi dice che dovrei essere contento visto che, facendo guardie, guadagno più soldi che in futuro potrebbero essere utili. Perchè la gente non capisce o non vuole capire che i soldi saranno anche utili, ma avere più tempo per me stesso, per la mia salute fisica e (soprattutto) mentale e per le persone a cui voglio bene è una priorità ancora più grande del “vile” denaro? I soldi vanno e vengono, gli affetti se vanno difficilmente tornano.

A volte credo di lagnarmi troppo. Ma in questo caso ho ragione… e sono stanco.

Alla prossima.

Stress al massimo

Bisogna dire che non potevo tornare dalla licenza nel modo peggiore…

Martedì, il Comandante mi chiama in ufficio per dirmi che è stato rimproverato da “alte sfere” per una cosa che a quanto pare io non ho fatto. Io sono allibito, quando mi viene spiegato cosa. Nonostante le spiegazioni, non lo riesco a convincere quindi sono costretto a rilavorare su quella cosa che avevo già fatto e ciò mi porta a stare molto più del previsto (fino alle 8 di sera)… e non riesco nemmeno a finire.

Mercoledì torno a lavoro con la consapevolezza che devo ancora finire il lavoro di ieri… e considerando che sono in Sala Operativa e siamo in periodo estivo, mi arrivano decine e decine di segnalazioni che non mi permettono di finire nemmeno oggi. E mi prendo una “cazziata” anche da un mio superiore, perchè secondo lui non sto facendo bene il mio lavoro. Cerco di spiegargli che sono DA SOLO in sala, e quindi mi è difficile fare tante cose insieme… ma niente. Anche quella sera finisco verso le 8.

Giovedì riesco finalmente a finire almeno il grosso del lavoro che mi sto portando dietro da giorni, quindi mi posso rilassare un minimo anche se so che una parte del lavoro dovrò continuarlo a casa. E mi ricordo che, essendo il 5, è già uscito “The Amazing Spiderman” e quindi decido, una volta finito di lavorare alle 16:30, che sarei andato a svagarmi un pò altrimenti sarei fuso. Riesco a vedermi il film, e una volta fuori vedo che i miei genitori mi hanno chiamato al telefonino. Li richiamo e mia madre (che ormai considero “colei che non dimentica”) mi chiede se ieri ho chiamato mio fratello per chiedergli come è andato l’esame orale. Ci rimango malissimo, perchè in effetti a causa dei troppi pensieri che mi hanno accompagnato in questi giorni me ne ero proprio dimenticato… e faccio un gravissimo errore, quando mi chiede come mai non gli ho risposto: gli dico che ero al cinema, per svagarmi un pò dopo le pessime giornate. E qui mia madre non perde tempo per fare la cosa che le riesce meglio: puntare sui miei sensi di colpa e renderli ancora più pesanti. Ma stavolta non reagisco non la depressione, bensì con l’incazzatura: non posso sempre pensare agli altri, ma se sto male devo prima di tutto pensare a me stesso… e poi non doveva essere lei a rimanerci male per il fatto che non avevo chiamato per sapere dell’esame, ma al massimo mio fratello. E mentre sono sull’onda dell’incazzatura, misteriosamente dice di “avere problemi” e chiude la conversazione. Torno a casa, e torno a lavorare con molto “peso” in più…

Venerdì sono di ispezione…. e succede di tutto. Il telefono squilla in continuazione per segnalazioni e sono costretto davvero a trovare una soluzione per vedere di mandare qualcuno a verificare le segnalazioni… e non ho il personale. Poi, non lontano dalla nostra capitaneria, succede addirittura una sparatoria con morto annesso e verso tarda serata segnalazione di sub disperso (almeno quest’ultimo è un falso allarme). E durante la giornata, due chicche: il comandante in seconda mi chiama in ufficio e mi dice che il giorno dopo devo andare in una cittadina in collina per partecipare, come rappresentante del Comandante, ad una cerimonia di premiazione (facendo finta di non ricordare che sarei dovuto andarci dopo 24 ore di guardia e che quindi sarei stato stanco morto) e in tardo pomeriggio mi chiama di nuovo mia madre, ribadendo di nuovo le idee di due sere prima, dandomi dell’irresponsabile e dell’inaffidabile e facendomi davvero inc****re come una belva.

Sabato quindi, non appena mi danno il cambio, mi devo precipitare a casa, cambiare la mia divisa ed immediatamente andare in questa cittadina per partecipare alla premiazione. Allora, in teoria era stato disposto che mi accompagnasse un sottocapo che lavorava quel giorno e che sarebbe dovuto rimanere con me fino alla fine, ma considerando che era un sabato e il collega che mi aveva sostituito di guardia avrebbe davvero avuto bisogno di ogni singolo aiuto decido di andare da solo. Ci impiego 45 minuti solo per arrivare, e quindi partecipo alla premiazione anche se sto letteralemnte morendo dal sonno. Riesco a tornare in capitaneria verso le 13:30 e dopo aver obliterato la mia uscita torno a casa. Per riposarmi? magari -_-” in realtà ci sono alcuni ospiti che mi attendono spavaldi a casa, non appena apro la porta. 5 impudenti scarafaggi rossi lunghi quanto un dito che circolano liberi e selvaggi nel mio appartamento. Mi spiego un attimo: d’estate la mia zona, a causa del forte caldo e umidità e considerando che il recupero dell’immondizia avviene con estrema lentezza e dopo pause di diverse settimane, diventa l’habitat ideale per questi scarafaggi rossi (le “blatte”)… ma io pensavo di aver chiuso ogni possibile loro ingresso al mio appartamento. E invece… passo tutto il pomeriggio e la sera a scoprire dove potrebbero entrare queste schifezze rosse, tappo in qualche modo ogni buco e suo dosi abbondanti di Baygon. Quando finisco si è fatta sera, e sono anche consapevole che forse c’è qualche altro buco da dove entrano. Ma sono troppo stanco, ho mal di testa e mal di stomaco e sento di aver raggiunto il limite: non appena tocco il letto per sdraiarmi un attimo (sono le 22) crollo nel mondo dei sogni.

Oggi è domenica e sono di nuovo di guardia. Altre segnalazioni, altri problemi che al momento sono in pausa-pranzo. E domani non posso smontare, perchè c’è altro lavoro da fare e posso farlo solo io… e dopodomani molto probabilmente dovrò fare un’altra cosa che mi impedirà di prendere una giornata di riposo.

Domani sarò così stanco che sembrerò ubriaco: comincerò a ciondolare senza meta precisa, farò una fatica immane a ricordare anche le cose più semplici e sicuramente avrò diverse dimenticanze.

… e poi qualcuno osa dire che esagero sempre le cose. Vorrei tanto che la persona in questione facesse cambio con me per qualche giorno, e poi ne riparliamo.

Alla prossima.

I guai sanno aspettare

Come capita spesso, avevo in mente di scrivere altre cose. Ma è destino: oggi i guai mi hanno dimostrato una insolita e terribile capacità di pazienza. Hanno proprio aspettato che io tornassi a lavoro, per rimanifestarsi in tutta la loro potenza… e con tutti i loro problemi.

Naturalmente, come tutte le altre volte, tornare a casa dopo una licenza è piuttosto pesante. Insomma… abbandonare un luogo e un momento di tranquillità e di pace, che mi ha permesso di dimenticare le pesantezze del mio posto di lavoro e mi ha permesso di rivedere la mia famiglia e i miei amici… non è per nulla una cosa tranquilla. E’ per questo che di solito torno un giorno prima dell’effettiva fine della mia licenza: lo faccio per “riabituarmi” al clima che dovrò riaffrontare.

Oggi torno a lavoro e sembra tutto tranquillo. Anzi, quasi fin troppo bello. E poi… la mazzata. Chiamano da Roma il mio comandante, e lui di conseguenza chiama me perchè riguarda una raccolta statistica mensile che mi ritrovo a compilare ogni mese. Il fatto è che, per vari motivi (che passano dal ritardo cronico degli uffici che mi devono mandare le statistiche “singole” al fatto che il sito in questione deve aver avuto dei problemi non permettendomi di mandare dei dati aggiornati), alla sede centrale di Roma non risultavano compilati diversi mesi, e quindi il Comando Generale in persona ha chiamato il comandante lamentandosi. E il mio Comandante…. gliene dò atto… nonostante l’evidente incazzatura è rimasto calmo, chiamandomi e chiedendogli spiegazioni. Che naturalmente gli ho dato, e lui ha accolto sebbene rimanesse piuttosto scuro in volto.

Ora… il problema sostanzialmente è che adesso mi tocca fare una mega ricerca di ogni dato che mi è stato mandato, sperando di trovare l’anomalia (e si tratta di trovare un ago in pagliaio) e correggendo. Ciò mi prenderà molto tempo. Fin troppo. E quindi il mio inizio positivo è diventato drammatico. Ho già mal di testa e ho solo intaccato il casino che è successo.

Come da titolo, i guai sono emersi proprio il giorno del mio rientro.

Che inizio incoraggiante…

Alla prossima.