Archivio mensile:settembre 2009

Una ragione di vita (1)

 
Si svegliò, e come ogni mattina non sentì alcun rumore. Erano anni ormai che il suo risveglio anticipava di almeno una ventina di minuti il canto del gallo. Rimase sdraiato, con gli occhi aperti, per una decina di secondi. Giusto il tempo per abituarsi all’oscurità. Poi con una certa scioltezza spostò i piedi da sopra il suo spartano letto a terra, e rimase seduto in quella posizione. Un grande sbadiglio, quindi la mano destra si portò sul viso per grattarsi la barba. Un sospiro, quindi si alzò in piedi.
 
"10 spade… 5 scudi… 3 elmi. Devo sbrigarmi. Altrimenti… non ci sarà nessuna giostra questo pomeriggio."
 
C’è una sottila ironia nel suo dire. Serio, indossa i suoi abiti da lavoro, sporchi e in parte bruciacchiati, e prima di uscire dalla stanza aprì la finestra della sua camera per far entrare un pò d’aria fresca. Entrato nella sala principale, subito si avvicinò alla forgia. Sistemato il carbone, cominciò a riscaldarlo. Mentre aspettava, si avvicinò ad un mobiletto vicino, dal quale prese una fetta del pane del giorno prima e un sottile strato di formaggio, e così fece colazione. Quando finì di mangiare, il gallo finalmente diede inizio alla giornata. Hector sorrise tra sè, mentre si batteva le mani per togliersi le molliche, quindi prese il mantice e soffiò nella forgia per accelerare il processo di riscaldamento. Diversi minuti, mentre al soffiare lento ma costante si unirono altri rumori, tutti dall’esterno: la porta della casa della levatrice, sempre la prima dopo di lui a svegliarsi, quindi il fischiettare del macellaio come ogni volta che si apprestava ad aprire bottega. SEmpre lo stesso, da anni. Era consolante. Lo rendeva tranquillo. In questi giorni i rumori erano anche più del solito. La città era grande abbastanza da poter ospitare un torneo cavalleresco, e quindi era tutto un via vai di uomini in armatura, di cavalli, di nobiltà. Per lui, era solo altro lavoro. E qualche corona in più da mettere da parte.
 
"…ma non vedrò nulla se non mi dò da fare"
 
I pensieri ti interruppero, proprio quando la fiamma ormai era ben viva. Illuminava persino la stanza buia. Prese i pezzi di ferro, e li depositò sulla forgia in attesa che il metallo grezzo si riscaldasse a sufficienza. Quando il pezzo informe raggiunse una colorazione giallognola, Hector portò il metallo sull’incudine. Mentre con una tenaglia teneva fermo il ferro arroventato, con il martello cominciò a colpirlo con una certa cadenza. Lo sguardo concentrato sul lavoro. NOn si concesse più nemmeno il tempo per pensare, vista la mole di lavoro che lo attendeva.  

L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri

ATTENZIONE! Quello che sto per scrivere potrebbe svelare parte della trama del film! Se volete andarvelo a vedere NON LEGGETE IL SEGUITO!
 
Manny ed Ellie sono ormai una coppia felice. La mammut è persino incinta, e Manny è iperteso. Diventa già adesso un padre iperpremuroso e protettivo, progettando persino un futuro parco giochi per il neonato che nascerà tra poco e riempiendo di premure (troppe) anche Ellie. Sid e Diego, di fronte a tutto questo, si sentono esclusi dal loro "branco" e per vari motivi si allontanano. La tigre dei denti a sciabola si sente terribilmente fuori forma e sente lo stimolo dell’avventura; il bradipo non vorrebbe abbandonare i mammut, ma trova 3 uova di dinosauro che si schiudono e lo fanno diventare "mammo". Naturalmente la vera madre, un tirannosauro, cercherà di ritrovare i suoi figli e di riportarli "a casa" e in questo modo si ritrova a portare con sè anche Sid, trascinandolo da dove era venuta. Manny, Ellie, Diego e i due opossum partono subito al suo soccorso, scoprendo sotto i ghiacci un lussureggiando mondo sotterraneo, con una grandissima giungla ed abitato ancora dai dinosauri. Comincia così la loro nuova avventura, accompagnati da una stramba guida del posto, il furetto Buck…
 
Terzo episodio della serie dell’Era glaciale, e anche questo episodio si mantiene più o meno all’altezza dei precedenti. Tante gag, tanti momenti per ridere e naturalmente anche momenti di autentica commozione. Ma se mi è concesso… non lo ritengo propriamente all’altezza dei precedenti, sebbene sia un bellissimo film. Sarà perchè tutto gira quasi esclusivamente intorno ai mammut, praticamente tralasciando un’eventuale storia di Diego e non donando nemmeno eccessivo spazio a Sid. Ammetto però che Buck fa davvero morire dal ridere. E Scrat? Non mi sono dimenticato di lui, ci mancherebbe altro!! Anche in questo caso è forse l’elemento più divertente del film, con la sua continua e disperata ricerca della sua ghianda… ma stavolta si troverà coinvolto, con gli incontri/ scontri con Scrattina (uno scoiattolo volante), in un insolito tringolo lui- lei- la ghianda. Con risultati esilaranti. Anche perchè.. quanto potente può essere l’amore? XD
 
Direi che il film merita un bel 7,5. Consiglio a tutti di vederlo. ^_^
 
alla prossima!